Scopri storia e curiosità di questo prelibato crostaceo che sta letteralmente stravolgendo l’economia e la fauna locale norvegese

Granchio reale bollito
Foto del granchio reale bollito, come da tradizione norvegese

Se negli ultimi decenni hai preso in considerazione l’idea di fare un viaggio al Polo Nord, sicuramente avrai sentito parlare del granchio reale rosso. La conosci la storia di questo crostaceo?

Il granchio reale rosso arriva dall’est, dalla penisola russa della Kamchatka sull’Oceano Pacifico settentrionale, per la precisione. Venne introdotto nel fiordo di Murmansk negli anni ’60 come risorsa ittica e si adattò alle fredde acque del Mare di Barents.

Iniziò quindi a spostarsi nel Finnmark (regione norvegese al confine con la Russia) alla fine degli anni ‘70. Recentemente, anche a causa del riscaldamento climatico, ha raggiunto le isole Svalbard e la regione di Tromsø.

Inutile dire che all’inizio l’invasione dell’”esercito rosso di Stalin” era considerata una vera e propria minaccia. Tuttavia, come riportato sulla guida Norvegia della collana The Passenger (Iperborea, 2019): “Mai occupazione russa fu più pacifica, prosperosa e prelibata”. Questa invasione ha infatti salvato tanti villaggi di pescatori dal lastrico.

Attenzione, però, perché non è tutto oro ciò che luccica. Il granchio reale è una specie rinomata quanto invasiva: si riproduce in fretta, si cattura facilmente e sta rimpiazzando le specie autoctone. Per tutti questi motivi, ne è consentita la pesca (seppur regolamentata) in grandi quantità.

Pesca del granchio reale
Buca per la pesca del granchio reale rosso sul fiordo ghiacciato di Kirkenes

In questa foto, vedi una buca da cui la guida locale dello Snowhotel di Kirkenes estrae le gabbie contenenti i granchi reali pescati. Una volta catturati, i granchi vengono uccisi e cucinati.

Secondo la tradizione norvegese, il granchio viene bollito e la polpa si mangia nel modo più naturale possibile: con burro, una spruzzata di limone e pane. È delizioso!

Come vedi dalle immagini che ti propongo, è veramente enorme. Può arrivare a pesare addirittura 10 kg e ne bastano un paio di essere sazi.

Fonte Unsplash: il granchio reale rosso
Fonte: Unsplash. Confronto tra il granchio reale rosso e i gamberetti

Se quindi da un lato il granchio reale rosso è una fonte di reddito considerevole per le regioni più povere della Norvegia, dall’altro “l’armata rossa di Stalin” continua a espandersi e mette a rischio le specie locali, in costante declino.

Si stima che in un futuro non troppo lontano il granchio reale metterà in pericolo le specie di merluzzo che da sempre popolano il nord della Norvegia. Questo timore riguarda soprattutto le isole Lofoten, uno dei maggiori produttori di merluzzo/stoccafisso al mondo.

Il “granchio mostro” non ha nemici in natura. Ecco perché ambientalisti lo considerano una vera e propria minaccia per l’ecosistema. Ha già provocato l’estinzione di diverse specie autoctone ed è in grado di adattarsi alle acque più calde (anche a 18°C).

Basteranno le misure adottate dal governo norvegese per fermare l’invasione di questa armata russa?

E tu, cosa ne pensi? Vale la pena mettere a rischio l’ecosistema a beneficio dell’economia?

Per altre curiosità sulla Norvegia, visita la mia pagina Instagram Despacito_en_wonderland.

 

Grazie a Bagai, per l’invito al Polo Nord e per avermi fatto conoscere la meravigliosa regione del Finnmark.