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L’attenzione sempre crescente verso la sostenibilità e la qualità degli alimenti che consumiamo non poteva non coinvolgere anche il settore vinicolo. Oggi, infatti, sul mercato è possibile trovare rinomati vini naturali, biologici e biodinamici, prodotti con dedizione e ispirati all’amore per il gusto e la salubrità.

In questo articolo si esamineranno le differenze tra le tre tipologie e, naturalmente, le relative caratteristiche distintive.

Cosa s’intende per vino biologico? Caratteristiche e vantaggi

 

Quando si parla di vino biologico, si fa riferimento a prodotti ottenuti da uve coltivate senza l’utilizzo di pesticidi, erbicidi o di altre sostanze dannose per l’ambiente. Per essere classificati come biologici, i vini devono rispettare requisiti specifici – inclusi quelli relativi alla certificazione UE per l’etichetta “biologico” – ed essere prodotti tramite tecniche precise come quella dell’inerbimento (una pratica di gestione del suolo a basso impatto ambientale).

 

Questi vini offrono un sapore corposo, autentico, ricco di aromi distintivi che variano a seconda dell’annata. Tendono anche a presentare un’acidità leggermente inferiore e meno istamina, riducendo il rischio di reazioni allergiche. Inoltre, le uve rimangono più ricche di nutrienti, antiossidanti e sostanze aromatiche. L’interesse sempre più alto verso questa tipologia di etichette (spinto anche dall’attenzione alla sostenibilità) ha favorito ovviamente le vendite, sia negozi fisici che online: oggi, infatti, è semplicissimo reperire i vini biologici migliori del mercato anche su eCommerce specializzati, come per esempio Bernabei, un’enoteca online che propone un vastissimo catalogo di etichette, e garantisce anche consegne molto veloci su tutto il territorio nazionale.

 

In base al report “Organic Wine Market Forecast to 2028”, pubblicato da “The Insight Partners”, si prevede che il mercato del vino biologico vedrà un aumento del tasso composto di crescita annua del 12% tra il 2022 ed il 2028: l’aumento andrà dai 12.471,20 milioni di dollari registrati nel 2022 ai 24.557,14 milioni di dollari previsti entro il 2028.

 

Quando un vino è definito naturale?

 

La produzione del vino naturale è guidata dalla volontà di preservare al massimo l’autenticità dell’uva, evitando interventi invasivi e aggiunte. I vignaioli che abbracciano questa filosofia, infatti, cercano di rappresentare i frutti dell’annata senza alterazioni.

Una distinzione rilevante tra il vino biologico e quello naturale è che quest’ultimo non contiene dosi ulteriori di zolfo, rispetto alla quantità che viene prodotta naturalmente durante la fermentazione alcolica. Nel primo, invece, ne vengono aggiunte piccole quantità per agevolarne la conservazione.

 

Vini biodinamici: cosa sono e in cosa differiscono dal vino biologico

 

L’agricoltura biodinamica e l’agricoltura biologica, pur presentando approcci parzialmente sovrapponibili, possiedono sostanziali differenze. La prima, infatti, è caratterizzata da un approccio olistico, spesso spirituale, come l’agire nel rispetto del calendario lunare, per esempio.

 

Come abbiamo visto, l’obiettivo dell’agricoltura biologica è il rispetto per l’ambiente e la preservazione della biodiversità, grazie all’impiego di fertilizzanti organici al posto di pesticidi chimici. Tuttavia, nella produzione del vino è consentito l’utilizzo di rame e zolfo per il controllo delle malattie fungine, seppur in quantità limitate da normative specifiche.

 

L’agricoltura biodinamica, invece, aspira a creare un sistema autosufficiente in cui la terra e gli animali interagiscono in armonia, nel pieno rispetto della sostenibilità, creando un ciclo continuo e del tutto naturale. L’approccio biodinamico, dunque, parte dalla base dell’agricoltura biologica, ma si distingue per il suo rigore nell’applicazione delle pratiche.

 

In conclusione, l’interesse per il vino sta crescendo rapidamente e sempre più persone oggi sono appassionate di enologia e gastronomia, motivo per cui anche i tour enogastronomici stanno diventando sempre più popolari in tutte le regioni italiane e non solo. Questi, infatti, permettono di scoprire i tesori di un territorio e conoscere la cultura del vino, visitando le cantine, incontrando i produttori e degustando i vini locali, mentre si apprendono le tecniche di vinificazione e si scoprono le caratteristiche dei diversi vitigni.