Ieri sera a Villa Lucrezio a Napoli, lussuosa ed elegante location di  Posillipo con una veduta mozzafiato su tutto il golfo di Napoli, si è tenuta un meraviglioso Charity Gala in una sala tempestata di specchi a favore dell’associazione Mani Tese, organizzazione non governativa che da oltre 50 anni combatte la fame e gli squilibri esistenti tra Nord e Sud del mondo, in particolare nei territori poveri del Sud Sudan e del Benin. Per l’occasione, ben 19 chef stellati campani hanno cucinato insieme ai fornelli per gli ospiti, utilizzando prodotti di eccellenza messi a disposizione da tante aziende leader del settore agroalimentare e vinicolo che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa.

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La serata, voluta fortemente dallo chef stellato Paolo Gramaglia, del ristorante President, Ambassador della Campagna dell’iniziativa “Quando mangio mi sento un Re”  ha coinvolto gratuitamente altri 18 chef stellati:

Antonio Arfè ristorante Arfè

Peppe Aversa ristorante Il Buco*

Paolo Barrale ristorante Marennà*

Salvatore Bianco ristorante Il Comandante*

Alfonzo Crisci ristorante Taverna Vesuviana

Giovanni De Vivo ristorante Il Flauto di Pan*

Giacomo De Simone ristorante Punta Scutolo

Arturo Fusco ristorante Villa Lucrezio

Vincenzo Guarino ristorante L’Accanto*

Renato Martino ristorante Vairo del Volturno*

Michele Mazzola ristorante Acqu’e Sale

Fabio Ometo Sire Ricevimenti

Mario Pollio ristorante Pasta è

Antonella Rossi ristorante Napoli Mia

Lino Scarallo ristorante Palazzo Petrucci*

Peppe Stanzione ristorante Le Trabe*

Luigi Tramontano ristorante Terrazza Bosquet*

Raffaele Vitale*

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Il ricavato della serata andrà a sostenere l’iniziativa “Quando mangio mi sento un Re” dell’Associazione Mani Tese che ha come obiettivo l’aumento della produzione agricola e la ricostruzione della filiera agroalimentare in Benin Sud Sudan, paesi africani tra i più poveri al mondo, attraverso la crezione dei mezzi per utilizzare al meglio le risorse della terra, la produzione di alimenti sani nel diritto alla dignità, al lavoro, al cibo ed alla nutrizione dei popoli.

Gli chef, divisi in gruppi da 4, ci hanno fatto degustare dei piatti innovativi gustosi da mangiare e belli da vedere, preparati in parte con prodotti tipici campani, misti a prodotti del Benin e del Sud del Sudan, quali la quinoa.

Abbiamo quindi degustato:

come antipasto: Gambero rosso, latte affumicato e quinoa abinato ad un prosecco Valdiobbadene Casa dei Faveri servito dall’associazione sommelier A.I.S. Napoli.

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Abbiamo proseguito con un Riso mantecato con pomodorino giallo, scampo crudo, stracciata di bufala affumicata e germogli di basilico abbinato ad un Catalanesca IGP del Monte Somma dell’azienda MontesommaVesuvio.

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Abbiamo proseguito poi con un Mezzo Pacchero con broccoli, cime di rapa e schiuma di provola;

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Baccalà cotto a bassa temperatura su gazpacho di pomodoro, gelato di bufala e germogli di sedano.

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E per finire un dolce davvero innovativo: La Castagna nel sottobosco, il taurasi e la mela annurca, un dolce realizzato con tortino alle castagne su un letto di vari ingredienti  che riproducevano le sembianze di un bosco, abbinato ai liquori dell’azienda Petrone.

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In abbinamento, abbiamo degustato i panini a basso contenuto glutinico dell’azienda “Il Fornaio” di Pagliuca Gennaro, realizzati con grani antichi e con la lievitazione naturale. Vari tipi di panini di vari gusti: uno con segale integrale con aggiunta di finocchietto per dare un senso di fresco abbinato al pesce, uno con la curcuma per aumentare il concetto di pane della salute ed uno con farina Senatore Cappelli, uno con la canapa sativa che contiene omega 3 ed omega 6 per rafforzare il concetto di prodotto salutare.

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