Georgian Dublin
Foto: Ufficio Stampa Georgian Dublin

Ora che uno dei libri più attesi di quest’ultima parte dell’anno “Surrender” di Bono è finalmente in libreria, i fan hanno un motivo in più per programmare un viaggio a Dublino attraverso i luoghi di uno dei suoi cittadini più famosi di sempre: Paul David Hawson, in arte Bono. D’altra parte, la città ha sempre avuto un ruolo importante per la band che le ha elargito numerosi tributi, tra cui l’album “Song of Innocence”.

Lo stesso Bono, nel commentare l’uscita del libro, ha sottolineato l’importanza di luoghi e persone: “Quando ho iniziato a scrivere questo libro, speravo di definire in dettaglio ciò che in precedenza avevo solo abbozzato nelle canzoni. Le persone, i luoghi e le opportunità della mia vita. “Resa” è una parola carica di significato per uno come me: cresciuto con i pugni alzati (musicalmente parlando), nell’Irlanda degli anni Settanta), non era un concetto naturale. È una parola che non sono riuscito a mettere a fuoco fino a quando non ho raccolto i miei pensieri per il libro e sono ancora alle prese con l’imperativo che più in assoluto richiede di essere umili. Nella band, nel mio matrimonio, nella mia fede, nella mia vita da attivista. “Surrender” è la storia della mancanza di progresso di un pellegrino… con una buona dose di divertimento lungo il percorso”.

I luoghi

A conferma dell’importanza della città per la formazione del cantante, la sua recente visita, pochi giorni dopo la pubblicazione del libro, alla sua casa natale, in vista della realizzazione di un documentario di prossima uscita che accompagnerà l’autobiografia.

La casa natale

Per iniziare il giro “Bono & U2 inspired”, la via dell’infanzia del leader della band irlandese più famosa del mondo può essere un ottimo punto di partenza. Il quartiere è quello di Glasnevin, nella zona più a nord della città, e la via è Cedarwood Road, a cui è stata dedicata anche una canzone omonima nell’album “Song of Innocence”. Dopo aver fatto una passeggiata tra le sue case in cerca del numero 10 (in modo discreto perché è una residenza privata), vale la pena raggiungere il bellissimo National Botanic Gardens, con arboreto e serre d’epoca come la Great Palm House, costruita al 1883. E restando in tema di personaggi noti, vicino al parco c’è il cimitero di Glasnevin, anch’esso di epoca vittoriana, che ospita un museo e offre ben 6 tipi di tour guidati. Nella Glasnevin di oggi vale anche la pena fare un break in uno dei suoi ottimi bar e ristoranti.

La scuola

Un altro luogo chiave, non lontano dalla casa di Bono, è la scuola Mount Temple Comprehensive, nel quartiere nord di Clontarf, dove un Larry Mullen quattordicenne affisse un annuncio in cui cercava musicisti per formare una band. La ricerca andò a buon fine e la prima jam session prese vita nella cucina del futuro batterista, al numero 60 di Rosemount Avenue. Un secondo indirizzo da cercare nel quartiere è il numero 15 di Marino Crescent, casa natale di un altro dublinese molto conosciuto: Bram Stoker, autore del celeberrimo “Dracula”, romanzo che nel 2022 ha festeggiato il 125° compleanno. In zona, merita una pausa il Clontarf Castle Hotel  , ospitato da un edificio del XII secolo: la sala del Knights Bar è meravigliosamente sontuosa.

St. Stephen’s Green e dintorni

Dopo un’esplorazione della zona nord di Dublino, con i luoghi dell’infanzia e adolescenza, il tour può proseguire verso il centro dove si trovano il parco St. Stephen’s Green e South Anne’s dove nel 1978 gli U2 si esibivano al McGonagle’s, situato al numero 22 di South Anne Street, locale che fu un vero e proprio tempio della musica underground. Altro luogo famoso della zona per i concerti di fine anni ‘70 è l’ex Dandelion Market, dove oggi si trovano il St. Stephen’s Market e una targa commemorativa degli eventi. Tappa obbligata è anche Merrion Square Park, che ospita la statua di Oscar Wilde, sulla cui base Bono scrisse una citazione del celebre autore: “Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero”.

 

Clarence Hotel, Project Arts Centre e Ha’Penny Bridge

Vale la pena proseguire a piedi verso la zona di Temple Bar per bere o mangiare, magari, qualcosa al Clarence Hotel , boutique hotel ospitato da un edificio storico sulla riva del fiume Liffey, e acquistato in passato da Bono e da The Edge. Deve la sua fama anche ai video live di “Beautiful Day” ed “Elevation”, girati sul suo tetto il 27 settembre del 2000. Cucina creativa e cocktail d’autore sono appannaggio del Cleaver East, ristorante al suo interno di proprietà di uno degli chef/ristoratori stellati più estrosi d’Irlanda, Oliver Dunne: l’atmosfera e l’arredamento sono davvero speciali. Poco lontano, il centro artistico multidisciplinare Project Arts Centre, che ospita arti visive, teatro, danza, musica e performance, dove nel 1978 Paul McGuinness andò a vedere una band chiamata U2, di cui divenne poi lo storico manager, fino al 2013. Per raggiungere da Temple Bar un altro piccolo luogo di culto, vale la pena attraversare il Liffey su uno dei suoi punti più famosi, nonché simboli della città, l’Ha’Penny Bridge, dove nei primi anni ’80 gli U2 posarono per le loro primissime e iconiche immagini.

Hard Rock Cafè e Bonavox

Prima dell’attraversamento, se si è in vena di memorabilia, non lontano dal ponte, si trova l’Hard Rock Cafè di Dublino, che raccoglie non pochi cimeli come un’auto Trabant dell’epoca dello Zoo TV Tour degli U2, gli occhiali da sole indossati da Bono nel video di “Beautiful Day” e il testo scritto a mano della loro canzone “Please”. Altro indirizzo da mettere in agenda il Little Museum of Dublin  che raccoglie una piccola, ma ben fornita, collezione di oggetti dedicata agli U2. Attraversato l’Ha’Penny Bridge, non molto lontano, al 9 di North Earl Street, si trova il negozio di audioprotesi Bonavox da cui il frontman degli U2 prese il nome. Prima di proseguire, vale la pena buttare l’occhio a The Spire, a pochi passi, in O’Connel Street, la gigantesca torre d’acciaio di 120 metri dedicata alla luce.

3Arena, Tom Clark Bridge e Windmill Lane Recording Studios.

Un altro luogo storico per la band, che dà la possibilità di raggiungere la zona dei docks, è lo spazio per concerti 3Arena, ex Point Depot, dove gli U2 tennero una serie di leggendari concerti nel 1989. Situato sulla riva nord del fiume, dallo stesso lato di Bonavox, può essere raggiunto a piedi seguendo la riva e ammirando da questa prospettiva il lungofiume sud. Lo spazio sorge proprio in prossimità dell’ultimo ponte sul Liffey, che si apre sulla baia, il Tom Clark Bridge, ponte basculante che, con tutta la zona di Grand Canal, fu la location di “October”, secondo album in studio della band, per lo scatto della cover e i video, in particolare “Gloria”. La zona del porto merita un’esplorazione, anche per la sua nuova vita e luoghi come, per esempio, il bellissimo EPIC Museum , museo interattivo dedicato alla diaspora irlandese. E il punto di arrivo del tour dublinese dedicato agli U2, proprio in questa bellissima zona, non potrebbe che essere i celeberrimi Windmill Lane Recording Studios, in cui registrarono diversi album: è un vero e proprio tempio della musica e ora è anche possibile visitarlo!

Dalkey e la baia di Dublino

Come è facilmente immaginabile, i luoghi potrebbero essere molti di più e con un po’ di ricerche si possono trovare altri spazi e indirizzi. Un ottimo spunto è anche il giro U2 Walkin Trail . Se ci si vuol spingere appena fuori Dublino, usando magari il treno DART – Dublin Area Rapid Transit, un posto immancabile nella sua baia è il piccolo borgo marinaro di Dalkey. In quest’area, Bono ha una delle sue dimore irlandesi più amate. Non è consigliato avvicinarsi per ovvi motivi di privacy, ma una birra o un piatto in perfetto stile Irish allo storico Finnegan’s Pub, dove la star ogni tanto fa una tappa, valgono il viaggio di circa mezz’ora. Prima o dopo la sosta nel pub, prima di rientrare o cercare un alloggio è fortemente consigliata una passeggiata lungo le vie, costellate di ville anche di altri VIP: la vista sulla baia è incantevole e non è difficile capire perché questa località sia così ambita.