Il 27 gennaio al Teatro Piccolo Bellini di Napoli, Teatro in Fabula in collaborazione con il Teatro Bellini di Napoli ha presentato “Le 95 tesi – Una storia di Lutero”, un progetto culturale a cura di Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo, che ne hanno curato anche la regia ed a cui hanno preso parte anche Raffaele Ausiello, Sergio Del Prete, Aniello Mallardo, Alessandro Paschitto e Antonio Piccolo.

 

“Le 95 tesi – Una storia di Lutero” è un’iniziativa del progetto “Napoli Città Giovane: i giovani costruiscono il futuro della Città”, promossa dall’Assessorato ai Giovani e Politiche Giovanili, Creatività e Innovazione capitanato dall’assessore Alessandra Clemente, in prima fila con il sindaco Luigi De Magistris, e realizzata dall’Associazione “Teatro In Fabula” nell’ambito dei Piani Locali Giovani – Città Metropolitane, promossi e sostenuti dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Teatro in Fabula è un collettivo di giovani attori che lavora insieme dal 2010 ottenendo da subito un buon riscontro da parte della critica teatrale e donando un teatro di parola e di azioni agli spettatori. Per continuare a seguire tale intento, il progetto prevede il coinvolgimento diretto del pubblico attraverso forme alternative e all’utilizzo dei social network.
Inoltre alla realizzazione dello spettacolo hanno partecipato attivamente circa 20 giovani professionisti, alcuni dei quali appartenenti alla fascia di età degli under 30 che lavorano in campo teatrale.
Lo spettacolo ha voluto offrire un punto di vista originale sull’uomo comune e sulle sue imperfezioni, sviluppando in particolare uno dei temi più cari all’uomo, ovvero quello dei sogni.
Il Lutero di questo lavoro non è solo il noto riformatore religioso. Non è tanto il personaggio storico del suo tempo. Questa storia di Lutero prende a pretesto gli avvenimenti storici, pur rispettandone la cronologia ed i ruoli, e cala la sua parabola nella solitudine dell’uomo moderno, nella complessa psicologia del novecento, nella timorosa ricerca di riferimenti dei nostri giorni. Il Lutero di questo lavoro è prima di tutto Martino, un uomo, che pretende da coloro che impongono le regole di rispettarle e di dimostrarne la giustezza. Martino é un uomo che non teme di squarciare un mondo che si da per scontato debba essere com’e.
Le 95 tesi non è ne un’apologia di Lutero, né una condanna. È piuttosto un elogio del dubbio e del pensiero critico. È il Novecento e il post-moderno che si interrogano su se stessi attraverso l’uso emblematico di una figura (suo malgrado?) di rottura, di spaccatura, di rivoluzione, da intendersi più che mai nel suo senso etimologico: revolutio,-onis < revolvere = ritornare indietro, al punto di partenza, attraverso un percorso, un tragitto compiuto.
Le 95 tesi mette in scena come Lutero si è impegnato con tutto se stesso per un’altra Chiesa, un altro Cristo, un altro Dio, nonostante gli siano stati messi più volte i bastoni tra le ruote.
E così, Lutero viene mostrato come un uomo debole, ma determinato, con continui attacchi di panico e problemi fisici, mentre il Cardinale e Papa Leone 10, vengono ridicolarizzati nei loro abbigliamenti, modi di fare e di parlare, con scene a tratti comiche che suscitano il riso e l’ilarità del pubblico. Papa Leone 10 è un calciatore di basket con la maglia con il numero 10, mentre il Cardinale è un uomo dalle tendenze omosessuali che ama imbellettarsi con smalto rosso.
In questa rappresentazione, la biografia di Lutero è una biografia del limite. Il limite è la soglia che non va oltrepassata, pena la vita. La soglia è il mistero che il teatro racconta.
Le 95 tesi si basa principalmente su “Lutero”, un testo di John Osborne, che affida ad un linguaggio novecentesco l’onere di raccontare la storia del noto riformatore religioso. A partire da questa scoperta, per niente involontaria, la ricerca stilistica nella recitazione degli attori e nelle relazioni fra i personaggi ha il requisito della contemporaneità. In questo senso, sono evitati gli accostamenti didattici: non costumi d’epoca, non segni di storicizzazione, non musiche datate.
Le 95 tesi è uno spettacolo recitato da attori del 2015, che ci raccontano una storia possibile di Martino Lutero. Che, guarda caso, si è svolta 500 anni fa. Ma, a vederla, non si direbbe, tanto è vicino il suo legame con i giorni d’oggi.