Kerala

Molto spesso quando si pensa all’India, vengono in mente le immagini di povertà che siamo soliti vedere in TV, e siamo convinti che sia un viaggio che vada pianificato e pensato con cura, perché bisogna “essere pronti per andarci”.

Ammetto di essere partita anche io con tante paure e timori. Non sapevo cosa aspettarmi, ma soprattutto l’avevo sempre rinviato pensando di non essere pronta, fino a quando, durante il mio viaggio in Malesia, una sera andai a cena con un’amica che stava girando da 6 mesi per l’Asia, tra cui l’India, e, esponendole i miei timori, mi disse” “non si può mai essere pronti per un viaggio in India, bisogna partire e basta”.
E così, quando mi è arrivato l’invito dall’ente del turismo del Kerala  per partecipare alla 7ima edizione del Kerala Blog Express, l’ho visto come un segno del destino e non ci ho pensato due volte ad accettare.
La partenza è stata un po’ turbolenta, ho avuto un po’ di problemini con il visto, che dopo quasi un mese, per una mia negligenza, risultava ancora “under process”. Peccato l’ho scoperto all’arrivo all’aeroporto, dove mi hanno negato l’imbarco!
Ho trascorso due giornate intere all’ambasciata indiana di Milano dove sono stati tutti gentilissimi e super disponibili, mostrandomi già tutto ciò che avrei trovato al mio arrivo in India. Mi hanno rifatto la pratica da zero ed in due giorni ho ottenuto il visto. 
Sono riuscita a prendere così il volo successivo Milano – Delhi e poi Delhi – Thrivandrum per iniziare la mia avventura indiana. Non ero più nella pelle dalla gioia!
Quindi, se state programmando un viaggio in India, anticipatevi con la pratica del visto online che potete richiedere a questo link.

Come arrivare

Ho volato in Business Class con Air India, la compagnia di bandiera indiana, dove anche qui sono stati tutti gentilissimi. Il vantaggio di volare con Air India è che c’è un volo diretto da Milano a Delhi 3 volte la settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) e i voli partono tutti la sera alle 21:00 e arrivano a Delhi la mattina alle 9:00, volando tutta la notte, permettendo di dormire in viaggio e arrivando a Delhi al mattino riposati.
A Delhi ho dovuto ritirare la valigia e ridare la fila degli imbarchi per il volo interno per Thrivandrum che dista comunque 3 ore da Delhi.
Eh già, perché il Kerala è a sud dell’India, di fronte allo Sri Lanka, ed è molto diverso da tutto il resto del paese!
L’ho trovato verde, verdissimo, pieno di natura, di tradizioni millenarie, e di tanta gentilezza.
Ma vediamo nel dettaglio il mio itinerario.

Day 1: Thrivandrum 

Il primo giorno dell’itinerario era prevista una visita di Thrivandrum, io però, avendo perso il volo ed essendo arrivata due giorni dopo, non sono riuscita a visitarla. Sono solo arrivata all’aeroporto di Thrivandrum dove c’era un transfer ad attendermi per portarmi alla tappa successiva, a due ore di auto: Kumarakom.

Day 2: Kumarakom

Sono arrivata di sera a Kumarakom, ma sono riuscita a visitarla un po’ svegliandomi presto la mattina. Ho soggiornato al KTDC
Waterscapes, un carinissimo resort con casette a palafitta direttamente sul lago, dove è possibile fare tantissime attività come kayak, yoga, meditazione o altro.
Mi è sembrato quasi di non essere in India, eppure il Kerala è così: completamente verde! Del resto, è famoso per i numerosi resort dove si pratica yoga e meditazione ed è il regno dell’Ayurveda.

Day 3: Alappuzha

La mattina seguente ho conosciuto i miei compagni di viaggio: 30 travel blogger e creator internazionali provenienti da tutto il mondo ed è iniziata la mia avventura, tra le più belle della mia vita, che mi ha portato alla scoperta non solo del Kerala, ma anche di tante altre culture confrontandomi ogni giorno, in inglese, con ragazzi e ragazze che fanno il mio stesso lavoro, ma in altri paesi del mondo: dall’America all’Australia, dall’Africa all’Asia fino all’Europa, ed è stato bellissimo!
Dopo la prima colazione vista lago, durante la quale ho provato il dosa, una sorta di crepes fermentate di riso e lenticchie tipiche della cucina Indiana da mangiare in abbinamento ad una serie di salsine, ci siamo poi spostati verso Alappuzha.
 
Prima di giungere Alappuzha ci siamo fermati a visitare un tipico villaggio rurale esteso lungo il fiume, il Manchira village ad Aymanan, dove ci hanno mostrato come ricavano quasi tutto ciò di cui hanno bisogno dalle noci di cocco: dalle corde che ricavano dai filamenti interni alle noci di cocco, al liquore che viene ricavato dall’interno di una sorta di noce di cocco molto particolare (che avevo già provato in Sri Lanka) fino al cocco vero e proprio da bere e mangiare.
Ci siamo poi spostati ad Alappuzha dove abbiamo iniziato una crociera in House Boat. 
Le House Boat sono delle imbarcazioni di legno tipiche indiane dove è possibile dormire, mangiare e fare delle mini crociere dotate di tutti i comfort.
Io ho fatto l’esperienza sulla barca Xandari Riverescape lungo tutta la costa di Alappuzha ed è stata davvero una bellissima esperienza vedere tramonto e alba direttamente dal mare! 

Day 4: Thekkady

L’indomani ci siamo svegliati all’alba cullati dalle onde della house boat.
Siamo ritrovati al porto e da lì ci siamo spostati a Thekkady.
Thekkady è una città vicino al Periyar National Park, un’importante riserva di conservazione degli animali, che abbiamo visitato l’indomani. Il nome Thekkady deriva dalla parola “thekku” che significa teak.
Appena arrivati abbiamo visitato una Bee farming dove ci hanno mostrato come producono il miele, abbiamo fatto un jeep tour fino ad un punto panoramico meraviglioso per vedere la vallata dall’alto e poi abbiamo assistito ad un bellissimo spettacolo di kathakali, una danza tipica del Kerala che si svolge quasi interamente con la mimica facciale e con maschere molto eccentriche, nata circa 400 anni fa. È considerata una delle più antiche forme di danza dell’India. È una combinazione spettacolare di teatro, danza, musica e rituali. I personaggi con i volti dipinti di colori accesi e con costumi elaborati rimandano alle storie epiche indù, tratte dal Mahabharatha e dal Rāmāyaṇa. Il kathakali viene danzato da soli uomini che recitano anche le parti femminili.

Un attore di Kathakali, per prepararsi alla rappresentazione, adopera tecniche di concentrazione, abilità e attitudine fisica, tramite un addestramento basato sulla Kalaripayattu, antica arte marziale del Kerala.

 

La sera ho pernottato nel bellissimo hotel 5 stelle Elephant court e di fronte la mia stanza c’erano le scimmiette dispettose sugli alberi 😅

Day 5: Periyar National Park

La mattina seguente ci siamo svegliati all’alba per fare un Boat Safari nella riserva Periyar.
Il parco nazionale di Periyar è stato istituito nel 1982, occupa una superficie di 778 km² ed è rilevante per la conservazione di Tigre, Leopardo, Langur del Nilgiri.
Noi abbiamo fatto il safari in barca e ahimè non siamo riusciti a vedere molti animali, ma è stato comunque molto bello ed emozionante. Un’esperienza che consiglio!
Dopo il safari, ci siamo fermati a fare colazione al The Sanctuary, un hotel situato proprio dove c’è l’attracco delle barche per fare il safari, prima di rimetterci in bus e spostarci verso Munnar, la zona di montagna famosa per le piantagioni di the. 
Siamo arrivati a Munnar in serata, ma già lungo il tradotto abbiamo avuto modo di ammirare dei panorami mozzafiato: distese e distese di piantagioni di the lungo le montagne: davvero meravigliose!
Abbiamo pernottato per due notti al KTDC Tea County a pochi passi dal grazioso paesino di Munnar.

Day 6: Munnar

Il giorno seguente abbiamo iniziato la nostra escursione nelle piantagioni di the e l’abbiamo fatto con in jeep Safari.
Siamo saliti su delle jeep e ci sismo diretti nel bel mezzo delle piantagioni per ammirare tutta la loro bellezza e osservare come vengono raccolte le foglie di the. 
Abbiamo provato a farlo anche noi, ma con scarsi risultati 😅
Ci siamo poi spostati a vedere una Tea factory, dove ci hanno mostrato tutte le procedure per la lavorazione e la produzione del the, facendoci vedere anche le differenze di colore delle varie tipologie di the.
Il tour è proseguito poi nel pomeriggio con una degustazione di the in centro nel paese di Munnar al Tea shop della stessa proprietà della fabbrica.
La degustazione è stata molto interessante perché abbiamo avuto modo di constatare la differenza di intensità e gusto delle varie tipologie di the.
È stata anche l’occasione per visitare il paesino di Munnar, e per la prima volta, dal mio arrivo in India, per un pomeriggio ho messo da parte la natura e mi sono trovata immersa nel caos della cultura locale, ed è stato meraviglioso! 

Day 7: Athirapally Waterfalls 

La mattina seguente abbiamo salutato Munnar per dirigersi verso una delle cascate più belle del Kerala: le Athirapally Waterfalls.
L’Athirapally Watefalls (o Athirappily) è la cascata più alta del Kerala alta 81,5 piedi. 
Questa cascata si trova ad Athirappily Panchayat a Chalakudy Taluk nel distretto di Thrissur nel Kerala, in India, sul fiume Chalakudy, che ha origine dal corso superiore dei Ghati occidentali all’ingresso delle catene montuose di Sholayar.
Prima di giungere alla cascata ci sismo fermati a pranzare al Riverside Suites, Athirapally direttamente sul fiume per iniziare ad assaporare tutta la sua bellezza.
Per arrivarci bisogna fare un piccolo trekking su una strada pavimentata e ci si ritroverà sulla parte alta della cascata dove la vista è davvero wow!
Lungo la strada si trovano molte scimmiette, ma è consigliabile ignorarle.
Per chi vuole, è possibile fare un altro trekking un po’ più impegnativo per arrivare alla base della cascata. Io l’ho fatto ed è stato magnifico: da lì si avvertiva tutta la sua potenza ed energia. Un’esperienza davvero wow!
Ci siamo poi diretti al Samroha hotel dove ci siamo fermati per cena. 
Il Samroha è un hotel bellissimo con una vista pazzesca direttamente sulla cascata. Per la sera ci avevano preparato uno spettacolo di danze tradizionali ed abbiamo provato a ballare anche noi: è stato divertentissimo!

Day 8: Kozhikode

La mattina seguente ci siamo spostati a Kozhikode al Raviz Kadav.
Qui abbiamo pranzato e poi fatto un’escursione in barca lungo il fiume per ammirare la bellezza del paesaggio. 

Day 9: Kadalundi e Vythiri

Il nostro itinerario è proseguito poi verso Kadalundi dove abbiamo trascorso la mattinata in visita ad alcune fabbriche locali: 
coir making,mat manufacturing process, Khadi weaving.
Entrare nel vivo della cultura locale è stato davvero molto interessante.
Potete farlo anche voi prenotando la vostra esperienza sul sito ufficiale dell’ente del turismo del Kerala a questo link: https://www.keralatourism.org/responsible-tourism/
La giornata è proseguita all’insegna dell’ immersione nella cultura local. 
Abbiamo infatti pranzato a casa di un famiglia locale, Ms. Abida Rasheed, che ci ha preparato uno show cooking prettamente per noi con piatti della tradizione del Kerala. Alcuni un po’ piccanti ma tutti buonissimi.
Dopo lo Show cooking ci siamo spostati al Vythiri Resort, un bellissimo resort ayurvedico completamente immerso nella natura. Ognuno di noi aveva una sua casetta con piscina privata o yacuzzi vista fiume e foresta.
Io avevo la yacuzzi, ma alcuni ragazzi del gruppo avevano la piscina sotterranea sotto il letto.
Appena arrivata ne ho approfittato per fare un bellissimo massaggio ayurvedico super rilassante e mi sono sentita rigenerata.

Day 10 Wayanad: zipline e mud football 

Nei giorni successivi siamo rimasti nella zona di Wayanad, nel bel mezzo di una foresta tropicale, conosciuta anche come “the wild sanctuary”.
Wayanard è uno dei pochi distretti di Kerala, che è riuscito a conservare la sua immacolata natura. Nascosti dai monticelli di questa terra, ci sono alcune delle tribù più antiche, ancora incontaminate dalla civilità moderna. Le prime incisioni preistoriche in assoluto di Kerala, scoperte ai piedi delle montagne di Edakkal e attorno a Ambukuthimala, che testimoniano una cultura preistorica che risale all’età Mesolitica. Con il suo panorama impressionante, è conosciuta per le savane subtropicali, pittoreschi rifugi di montagna, piantagioni di spezie estese, lussuose foreste e ricche tradizioni culturali.
Purtroppo la stagione dei monsoni non ci ha permesso di fare degli emozionanti trekking immersi nella foresta tropicale, ma è stata l’occasione per scoprire la cultura locale.
Nella prima giornata abbiamo percorso una adrenalinica zipline sulle piantagioni di the ed è stato davvero emozionante.
Mentre nel pomeriggio abbiamo assistito ad una partita di mud football a Kakavayal, una partita di football che viene svolta nel fango, proprio tipica della stagione dei monsoni. 
Ho poi pernottato all’Abad Brookside nel bel mezzo della foresta. 

Day 11: Wayanad bamboo factory

La mattina seguente la pioggia insistente non ci ha dato tregua e siamo andati a visitare una fabbrica di bamboo dice abbiamo visto come lavorano il bamboo per la produzione di borse, soprammobili e souvenirs.
Potete prenotare anche questa esperienza sul sito ufficiale di Kerala Tourism.

Day 12: Kozhikode / Calicut

La mattina seguente ci siamo spostati a Kozhikode dove abbiamo assistito ad una dimostrazione Kalarippayattu o kalaripayattu, la più antica arte marziale orientale conosciuta, originaria del Kerala nel centro CVN Kalarai. Questa tecnica incorpora calci, prese, sequenze coreografiche e armi come tecniche di guarigione. 
Abbiamo poi pranzato da Adam’s cafe, un ristorante di cucina locale in pieno centro per poi proseguire con una visita guidata di Kozhikode.
(SM Street – Arya Bhavan – Parsi Anjuman Baug – Valiangadi – Mother of God Cathedral – Mishkal mosque – Gudhaam) fino ad arrivare alla Kozhikode beach.
Kozhikode, conosciuta anche come Calicut, fu prima capitale di un antico regno, e in seguito capoluogo del Distretto del Malabar.
La città, fondata nel sec. IX, era nota a viaggiatori e mercanti medievali per l’esportazione della seta. Nel 1498 vi sbarcò Vasco da Gama, dopo avere circumnavigato l’Africa. Francesi e Inglesi vi impiantarono empori commerciali, ma ne furono cacciati varie volte. Nel 1792 la città entrò a far parte dei domini inglesi.
Abbiamo poi pernottato al Raviz hotel a Kozhikode con una bellissima vista della città.

Day 13: Shornur

La mattina seguente siamo andati a visitare una scuola primaria di musica e l’abbiamo raggiunta su uno scuola bus.
Li i bambini ci stavano aspettando e ci avevano preparato anche dei regali: un mazzo di fiori ed un cappello di foglie intrecciato da loro. 
È stata una delle esperienze più belle ed emozionanti vissute in Kerala: aver visitato una scuola primaria di musica e vedere i bambini così felici di incontrarci: abbracciarci, fare selfie, chiederci i numeri di telefono e profili social, fare i cuori con le mani… ma soprattutto, aver preparato per noi un cappello di foglie con le loro manine! 
Certe emozioni non si possono spiegare, ma bisogna viverle!
Nel pomeriggio abbiamo continuato il tour delle scuole di musica facendo un vero e proprioMusical trail 1630-1730 by Blue Yonder.
Abbiamo visto le varie tipologie di danze indiane e come i ballerini si preparano per anni per il Kalamandalam.
La sera abbiamo pernottato al River Retreat, Cheruthuruthy

Day 14 Vallachira

Ci siamo poi spostati a Vallachira dove ci avevano orrissero un’anteprima dell’Onam Fest, il festival del raccolto che si svolge ogni anno a fine agosto in Kerala. Dura 10 giorni, coinvolge tutta la comunità e prevede tutta una serie di sfide, canti, balli e riti propiziatori.
La festa celebra e onora il Re Mahabali, dal cuore gentile e molto amato, che si crede torni in Kerala durante questo festival.
Ne ho parlato in modo più dettagliato in questo articolo: https://www.annapernice.com/onam-fest-il-festival-del-raccolto-in-kerala-india/

Ci siamo poi diretti  a Kadamakudi dove abbiamo prenottato al Nihara resort che nel pomeriggio ci aveva organizzato tutta una serie di attività alla scoperta delle isole:

Cycling, Kayaking, Island tour by boat, molto molto emozionante.

La sera poi abbiamo fatto una buonissima grigliata di pesce e danzato fino a tardi. 

Day 15 Fort Kochi 

Avreste mai pensato di trovare casette coloniali colorate e strade pulite e pavimentate in India?
Eppure ci sono!
Ci troviamo a Fort Kochi, ultima tappa del mio on the road del Kerala.
Una suggestiva area sul mare rinomata per gli edifici coloniali olandesi, portoghesi e britannici, nonché per le elaborate reti da pesca in bambù lungo l’omonima spiaggia. C’è poi la Chiesa di San Francesco dove è stato sepolto l’esploratore Vasco da Gama. 
Lungo le stradine pavimentate troviamo gallerie d’arte contemporanea, ristoranti di lusso e caffè chic che servono specialità della cucina del Kerala, e i caratteristici negozi locali che vendono capi di abbigliamento in cotone e souvenir fatti a mano.
Il viaggio è purtroppo giunto al termine e ci sismo salutati, tra abbracci lacrime e la promessa di rivederci con un Farewell Party allo Hyatt Hotel di Kochi.
Thank you for all Kerala Tourism. Until we don’t meet again!

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