Se avete prenotato un viaggio in Senegal, sicuramente la vostra prima tappa sarà Dakar, la capitale. È lì che arrivano i principali voli internazionali ed è lì che vi consiglio di fermarvi almeno qualche giorno per godere appieno non soltanto della bellezza della città, ma anche dei suoi dintorni.
Dakar è una città cosmopolita è molto occidentalizzata, ma che vi permetterà subito di entrare nel pieno della cultura senegalese e farvi capire la grande ospitalità del posto che ha fatto di che il Senegal venga identificato come il paese della Teranga.

Isola di Goree

Come vi avevo già accennato, dista solo 7 ore di volo da Bruxelles ed è facilmente raggiungibile dalle principali città europee.
Io ho pernottato all’Onomo Hotel, un hotel molto carino, anche se piuttosto minimal, nei pressi della stazione, con cortile interno di piante e balconcini colorati come l’arcobaleno.
Dakar ha subito per anni la dominazione francese, di cui è possibile ancora oggi vederne traccia nei suoi numerosi monumenti. Qui la lingua ufficiale, oltre al wolof, è proprio il francese, che i bambini imparano a scuola.

Joal Fadiouth

Ma quali sono le 10 cose che non dovete assolutamente perdervi a Dakar?

1. Monumento della rinascita africana

È considerato tra i monumenti più alti e più belli al mondo con i suoi 52m di bronzo. Rappresenta una famiglia africana composta da madre, padre e figlio. La statua si trova su una collina alta circa 100 metri, è rivolta verso l’oceano Atlantico ed è stata progettata dall’architetto senegalese Pierre Goudiaby Atepa su un’idea del presidente Abdoulaye Wade ed inaugurata il 4 aprile 2010, giorno della festa nazionale del Senegal, nel 50º anniversario dell’indipendenza del paese dalla Francia.

Manumento rinascita africana Manumento rinascita africana

2. La moschea di Dakar

La Grande Moschea di Dakar è la più grande del Senegal, inaugurata nel 1964 come omaggio del re Hassan II (la cui moschea a Casablanca è la seconda più grande del mondo dopo La Mecca). La moschea ha al suo interno un istituto islamico, che funziona anche come centro di formazione e di ricerca sull’Islam e che dipende direttamente dal Ministero della Pubblica Istruzione.

moschea di Dakar

3. Il mercato di Sandaga

Non si può andare a Dakar senza andare a curiosare al mercato di Sandaga: stoffe, vestiti e artigianato senegalese! Il consiglio è di andarci con un locale, parlare francese e… barattare sul prezzo!

mercato Dakar

4. Il lago rosa

Il Lake Retba, definito anche lago rosa per il suo colore, deve la sua particolarità per uno strano effetto di alghe presenti nell’acqua che producono un pigmento rosso che, misto alla luce del sole rende il lago di colore rosa. Un vero spettacolo! Il lago è anche noto per il suo alto contenuto di sale, che, come quella del Mar Morto, permette alle persone di galleggiare facilmente e si trova nel punto in cui terminava la Parus-Dakar.

Lake Retba

5. La spiaggia dove un tempo si teneva la Paris-Dakar

Non può mancare poi una corsa a tutta velocità in 4×4 sulle orme della Paris-Dakar attraversando il deserto ed arrivando fino in spiaggia, sull’oceano, proprio lì dove fino al 2007 si teneva la tappa finale della corsa automobilistica più famosa del mondo definita proprio per questo motivo Paris-Dakar, ora spostata in sud America con il solo nome Dakar. La gara si chiamava “Parigi-Dakar” in quanto nelle prime edizioni il percorso iniziava appunto dalla capitale francese e, dopo un prologo in Europa, attraversava diversi paesi africani e il deserto del Sahara fino ad arrivare a Dakar per terminare nella capitale del Senegal. In seguito, mentre l’arrivo si è mantenuto quasi sempre a Dakar, la sede di partenza ha subito diversi spostamenti dal 1995.

Paris-Dakar Paris-Dakar Paris-Dakar

6. Il traghetto per raggiungere l’isola di Goree e la casa degli schiavi

Un’isola piccola ma che unisce presente e passato, nota soprattutto per la presenza di quella che un tempo era la casa degli schiavi costruita nel 1776. Tutta l’isola ha questo fascino un pò macabro ed un pò aleatorio che racconta secoli di schiavitù tra le case colorate di rosa e di giallo.

Isola di Goree

Visitarla è stato davvero un tripudio di emozioni contrastanti. Una casa all’apparenza normale, con una bella scalinata, i portici e l’affaccio diretto sul mare, ma dalla storia agghiacciante, soprattutto se si pensa che, come ci hanno raccontato, molti uomini erano fatti schivi e traditi dai loro stessi concittadini! In questa casa venivano stoccati 200/300 schiavi prima di partire con le navi e potevano restare qui anche 6 mesi, tutti insieme in celle piccole ma che contenevano fino a 100 persone.

isola di Goree isola di Goree isola di Goree isola di Goree isola di Goree

7. Il safari nella riserva di Bandia

Una riserva di 3500 ettari che offre un safari alla portata di tutti circondati da grandi baobab e piante rampicanti. La si gira su di un camioncino aperto con una guida esperta che spiega man mano la flora e la fauna incontrata lungo il percorso.
A differenza dei parchi, le riserve offrono la certezza di incontrare gli animali ed ammirarli da vicino! È così possibile avvistare giraffe, zebre, coccodrilli, struzzi, rinoceronti, senza diverse necessariamente svegliare all’alba e potendo portare con se anche i bambini.

Riserva di Bandia Riserva di Bandia Riserva di Bandia Riserva di Bandia

8. L’isola di Joal Fadiuth

Non può mancare poi una visita all’isola di Joal Fadiouth, nota anche come l’isola delle conchiglie, perchè presenta delle strade interamente ricoperte di conchiglie bianche sulle quali è possibile camminarci sospesi tra sogno e realtà! Nei millenni continui giochi di maree, acqua e terra hanno portato alla luce numerosi fossili di conchiglie di ogni genere, che riaffiorano nei punti più impensabili del Senegal e, nel corso dei secoli, gli abitanti dell’isola le hanno raccolte mangiando l’animale e usando i gusci per costruire praticamente qualunque cosa intorno a loro creando un villaggio davvero molto suggestivo.

Joal FadiuthJoal Fadiuth

L’isola inizialmente era un piccolo villaggio di pescatori ed oggi è diventato uno dei più importanti porti di pesca artigianale del Senegal.
Qui gli abitanti vivono felici tra gli animali, tra cui tanti maialini che pascolano liberi come da noi i gatti. Un contrasto davvero strano che però lo rende unico! L’isola è collegata alla terra ferma da due lunghi ponti di legno e, tra le particolarità che la contraddistinguono, c’è il cimitero misto in mezzo ai baobab diviso da cristiani, musulmani e animisti a testimonianza della convivenza pacifica delle religioni.

Joal Fadiuth Joal Fadiuth Joal Fadiuth Joal Fadiuth

9. Una mattinata di relax al Marina Bay

Per vivere il Senegal anche un po’ più di lusso, vi consiglio invece una giornata al Marina Bay l Plage Privée, un posto meraviglioso con piscina e spiaggia privata ed un ristorante di cucina gourmet a base di pesce dove abbiamo salutato il Senegal con un velo di nostalgia ma con tanti ricordi belli ed emozionanti che mi hanno lasciato sensazioni uniche ed indimenticabili!
Qui la sera organizzano anche party ed eventi danzanti.

Marina Bay Dakar Marina Bay Dakar Marina Bay Dakar

10. Il bagno nell’oceano nella zona turistica di Saly

Non perdetevi poi l’emozione di tuffarvi tra le onde dell’oceano. Può sembrare banale, ma è un’emozione unica. Il posto migliore per farlo è Saly, la zona più turistica del Senegal dove è possibile trovare numerosi hotel e ristoranti sulle spiagge attrezzate e poter vivere una vera vacanza di mare.

Saly Saly Saly

Qui trovate, invece, il mio itinerario di 8 giorni in Senegal.

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