Canarie Remote Working (1)
Fonte: Ufficio Stampa Isole Canarie

Se anche tu hai pensato di mollare tutto ed iniziare a lavorare come remote workers in giro per il mondo, allora sei nel posto giusto. In questo articolo cercherò di spiegarti cosa vuol dire essere un nomade digitale e quali sono le migliori città del mondo in cui trasferirsi per lavorare da remoto.

Quando si pensa ai remote worker, nomadi digitali e tutti coloro che lavorano in smart working lontani dall’ufficio, nell’immaginario comune li si immagina sdraiati su spiagge paradisiache in riva al mare con il computer in mano.

Ma è realmente così?

Lavorare da remoto

Lavorare da remoto permette sicuramente di poter lavorare ovunque nel mondo e non essere vincolati a quattro mura, ad una città o paese, ma presuppone anche l’avere una connessione internet ed una postazione comoda e confortevole dove potersi concentrare per il lavoro.

Motivo per cui, anche quando si lavora da remoto, bisogna fare attenzione al luogo che si sceglie.

Molto spesso luoghi paradisiaci ed isolati, non hanno una connessione internet, che è fondamentale per i nomadi digitali, altre volte sono troppo caotici e affollati impedendo di concentrarsi sul lavoro.

Lavorare da remoto presuppone innanzitutto auto disciplina. Infatti, il rischio in cui si può incorrere è quello di lasciarsi trasportare dagli eventi, dalle chiacchiere e dalle belle giornate di sole e tralasciare il lavoro.

E’ quindi molto importante scegliere il luogo adatto in cui lavorare da remoto.

Leggi anche: “6 lavori perfetti per chi sogna di diventare nomade digitale

Remote WORKERS
Fonte: Unsplash

Alla ricerca di un posto bello e vantaggioso per lavorare da remoto

Il telelavoro porta a maggiore flessibilità ed equilibrio tra lavoro e vita privata. Tante persone si sono addirittura dimesse spontaneamente pur di guadagnare in qualità della vita. Basti pensare che in Paesi come Italia e Regno Unito, 1,3 milioni di dipendenti hanno lasciato il proprio lavoro nei primi 9 mesi del 2021, e anche nel 2023 la tendenza globale sarà quella di cambiare lavoro alla ricerca di condizioni migliori. Secondo il rapporto di Adecco “Global workforce of the future 2022“, incentrato sulle prospettive del mercato del lavoro per il prossimo anno, il 27% dei lavoratori di tutto il mondo lascerà il proprio posto di lavoro nei prossimi 12 mesi.

Ma se fino a qualche tempo fa i remote workers cercavano le destinazioni più suggestive per poter godere tutto l’anno di un ambiente “da vacanza”, oggi ciò che conta è anche il fattore economico: si  lavora dove è possibile risparmiare per vivere con uno standard più alto. In questo, le isole Canarie rappresentano una meta Ideale: non sono soltanto l’ufficio con “il miglior clima del mondo”, ma anche quello in cui trovare le condizioni più favorevoli per risparmiare dal punto di vista economico.

Fonte: Ufficio Stampa Isole Canarie

I numeri

Il mondo dei nomadi digitali, secondo le stime dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali – ETS, presieduta da Alberto Mattei, conta ad oggi 35 milioni di cittadini e un reddito pro capite medio di 1800 dollari al mese. Se fosse uno stato quello dei nomadi digitali sarebbe il 41/esimo al mondo e il 38/esimo più ricco. Dati davvero interessanti di come questo fenomeno fino a qualche anno fa sconosciuto stia crescendo esponenzialmente.

Fonte: Ufficio Stampa Isole Canarie

Le città migliori per i nomadi digitali

Secondo i dati di Nomad List, il portale di riferimento mondiale per chi lavora a distanza, lanciato nel 2014, le migliori città del mondo in cui vivere, lavorare e viaggiare come remote workers sono basate su fattori come il costo della vita, la velocità di Internet e il clima.

Il sito ha oltre 10.000 membri iscritti che forniscono regolarmente feedback sui dati in tempo reale. L’indice utilizza anche set di dati pubblici dell’ONU, dell’OMS, del FMI e della Banca mondiale per statistiche su dati demografici, criminalità, sicurezza e assistenza sanitaria.

Dalle statistiche è emerso che le migliori città al mondo in cui lavorare da remoto sono le seguenti:

  1. Lisbon, Portugal
  2. Canggu, Bali, Indonesia
  3. Bangkok, Thailand
  4. Madeira, Portugal
  5. Mexico City, Mexico
  6. Timisoara, Romania
  7. Belgrade, Serbia
  8. Gran Canaria, Canary Islands, Spain
  9. Tbilisi, Georgia
  10. Portimao, Portugal

 

Ma vediamole nel dettaglio.

Lisbona, Portogallo

Dalla classifica è emerso che Lisbona in Portogallo è attualmente indicata come la migliore città per i nomadi digitali, seguita da Canggu a Bali, in Indonesia e Bangkok in Tailandia. Il Portogallo è stato anche recentemente nominato il miglior paese per i lavoratori a distanza grazie ai suoi programmi di visti e nomadi digitali, nonché al clima eccezionale, alla sicurezza e all’elevata conoscenza dell’inglese.

La capitale del Portogallo, la più occidentale dell’Europa continentale, fa appello ai nomadi digitali che si riversano in città per lavorare tanto quanto per giocare. Tuttavia, sebbene non manchino posti a prezzi accessibili dove mangiare, bere e giocare, ciò che i nomadi affermano costantemente di apprezzare di più di Lisbona è il senso di comunità tra i liberi professionisti che la chiamano casa.

La cultura e l’architettura sono anche grandi attrattive con Lisbona descritta come una delle capitali europee più a misura d’uomo. Distribuita su sette colline storiche e con uno splendido lungomare, la città è un vasto insieme di strade acciottolate, antiche rovine e cattedrali dalle cupole bianche.

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Foto: Unsplash

Canggu, Bali, Indonesia

Sebbene non sia una città, la destinazione sulla spiaggia di Canggu a Bali è classificata al secondo posto da Nomad List. Popolare tra i viaggiatori da generazioni, il villaggio costiero è una delle destinazioni turistiche più popolari in Indonesia ed è particolarmente attraente per backpackers, viaggiatori attenti al budget e nomadi digitali. Anche Ubud, Seminyak e Seseh a Bali sono nella top 100.

Bali Remote Workers
Foto: Unsplash

Bangkok, Thailandia

La Thailandia è un pilastro nelle classifiche dei digital nomads e rimane popolare grazie alla sua convenienza e al bel tempo. È un paese laico e amichevole nei confronti degli stranieri, il che lo rende un’opzione interessante per espatriati e lavoratori remoti. Bangkok, Chiang Mai, Ko Pha Ngan e Krabi sono tutte destinazioni popolari. Chiang Mai è la quinta città più grande della Thailandia, ma è molto più verde e tranquilla di Bangkok e si trova su una pianura a 316 m, circondata da montagne e da una campagna lussureggiante.

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Madeira, Portogallo

Il Portogallo ritorna nella top 10 con un’altra città in classifica: Madeira.

A lungo una destinazione privilegiata tra gli expats, il paese ha lanciato il primo villaggio nomade digitale al mondo nel 2021, Digital Nomads Madeira. La nuova iniziativa mira ad attirare i nomadi digitali affinché utilizzino spazi di co-working gratuiti e alloggi sovvenzionati. La destinazione dell’isola è al quarto posto nell’elenco.

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Mexico City, Messico

Una delle megalopoli del mondo, che ospita oltre 25 milioni di abitanti, Città del Messico è la città più popolare delle Americhe per i nomadi digitali grazie alla sua vivace vita notturna, al cibo appetitoso e alle nuove regole rilassate sui visti. Ci sono molti spazi di coworking anche se sono stati segnalati affitti in aumento a causa del recente afflusso di lavoratori statunitensi.

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Foto Unplash

Gran Canaria, Canary Islands, Spagna

Alcuni le chiamano “workation”, per altri è più semplicemente lavorare in paradiso, dove respirare a pieni polmoni la natura e sopportare così più facilmente deadline, mail e video call. Alle Isole Canarie il remote working è d’oro: chi le sceglie come sede per lavorare da remoto ha costi più bassi e maggiore capacità di spesa. Dal 2020, quando l’Ente per il Turismo delle Isole Canarie ha deciso di scommettere su questo segmento di viaggiatori, gli arrivi nell’Arcipelago sono aumentati in modo esponenziale. Se infatti fino a qualche tempo fa i remote workers cercavano destinazioni più suggestive per poter godere tutto l’anno di un ambiente “da vacanza”, oggi ciò che conta è anche il fattore economico: si lavora dove è possibile risparmiare per vivere con uno standard più alto. In questo, le isole Canarie rappresentano una meta Ideale: non sono soltanto l’ufficio con “il miglior clima del mondo”, ma anche quello con le condizioni più favorevoli per risparmiare dal punto di vista economico.

Non a caso nel 2021 ben 46.224 lavoratori da remoto hanno scelto le Canarie, le “isole dell’eterna primavera”.

Solo nel 2021 sono arrivati quasi 47.000 telelavoratori, superando l’obiettivo dei 30.000 che l’Ente per il Turismo delle Canarie si era prefissato in cinque anni. Per quanto riguarda i paesi di origine dei lavoratori remoti, la classifica è guidata da Germania (27%), seguita da Regno Unito (12%), Paesi Bassi (10%), Repubblica Ceca (8%), Stati Uniti (6,6%), Spagna (6,6%) e Irlanda (5%).

Secondo i dati di Nomad List, l’Italia risulta il quinto mercato europeo in termini di viaggi di questo segmento, con oltre 3.200 remote workers. Un trend in continua crescita e che non accenna a fermarsi, che nel 2023 porterà oltre 87.000 lavoratori alle Canarie, con un incremento del 90%, secondo le previsioni di Nomad List.

Non solo Gran Canaria, ma anche Fuerteventura e Tenerife sono nella top 100 delle migliori città da scegliere per lavorare da remoto.

Leggi anche: “Lavorare in smart working alle Canarie: come fare

Fonte: Ufficio Stampa Isole Canarie

E tu hai mai pensato di lavorare da remoto in giro per il mondo?

Quale città ti ispira maggiormente?

 

Fonte: https://www.atlasandboots.com/remote-work/ranked-100-best-cities-for-digital-nomads