Questa mattina sono stata invitata al Circolo Rari Nantes di Napoli che, in occasione dei suoi 110 anni di storia fatta di sport, campioni, medaglie olimpiche e scudetti, inaugura una nuova stagione di sport e cultura del bienvivre.
Dal 1 aprile “l’elegante chalet”, fondato nel 1905 sulla scogliera di Santa Lucia, si presenta nella sua nuova veste: i colori biancocelesti indossati negli anni dai campioni hanno ispirato il restyling dei saloni e del ristorante. Sulla terrazza a pelo d’acqua sono arrivate le canoe di Kayac Napoli e si rinnova l’offerta sportiva e ludica: pesca sportiva, sci nautico e corsi di Yoga in terrazza.
 Mare, sport e cultura del bienvivre sono le linee guida del nuovo corso del Rari Nantes che vede la passione e l’esperienza di quattro donne napoletane: Antonella Di Pietro, Esmeralda Vetromile, Paola Schiavi Tessitore e Antonella Izzo. <Sarà un luogo da vivere dal mattino a tarda sera,per una prima colazione fronte mare, un giro in canoa, un aperitivo al tramonto o una cena con gli amici>.
Un club per tutti, un’evasione possibile dal caos metropolitano.
Nato nel febbraio del 1905 sugli scogli, tra via Partenope e via Nazario Sauro, all’epoca il Rari Nantes era poco più che una baracca di legno con «quatto stanze arrepezzate, nu bigliardo e nu salotto, ciento socie sfrantummate, vinte scoglie e ‘o mare ‘a sotto». I sei amici fondatori si definivano «sei cape pazze»: erano Cesare Cancelli, Gennaro Cangiullo, Ferdinando Olia, Carlo Cunimberti, Remo Bozza ed Ector Bayon. Luigi Salsi fu il primo presidente.
Nel 1927 il Circolo fu ribattezzato Rari Nantes Napoli e divenne il punto di riferimento in città per gli sport acquatici, il fiore all’occhiello fu da subito la pallanuoto. Con i colori biancocelesti e l’arrivo del pallanuotista ungherese, BandyZolyomy, la squadra vinse ben 5 scudetti: 1939, 1941, 1942, 1949, 1950.
La pallanuoto resta il fiore all’occhiello del circolo; ma si punta ad altre attività sportive: per i soci e gli aspiranti sarà possibile utilizzare le canoe mono e biposto e prendere lezioni, fare escursioni guidate via mare con pranzo o aperitivo al tramonto. In determinate fasce orarie si potrà praticare lo sci nautico e il wake-board e la pesca sportiva.
Il circolo inoltre sta portando avanti progetti sociali sempre legati al mare, si sta adoperando presso le autorità competenti per realizzare un campo di pallanuoto a mare per darlo in uso ai bambini di Santa Lucia.
Si rinnova anche la cucina con la consulenza dello chef Alfonso Montefusco, che ci ha fatto degustare un ottimo risotto al limone in stile pic nic e ci ha omaggiato di “boccaccielli” con polpo all’insalata fresco, patè di pollo, tiramisù e brodo vegeale. Da metà maggio la terrazza sarà protagonista con
“Un tramonto…per aperitivo” e cucina a “bordo mare”, Dj set e concerti per pianoforte per chi ama godersi i tramonti di Napoli con buona musica,  bel panorama e quieto vivere.
Il restyling degli interni esalta la luce e i colori del mare con i tessuti di Livio de Simone, davvero molto eleganti. L’atmosfera è quella di una bella casa di una volta, con mobili e specchi, credenze e poltrone vintage: sui tavoli rivivono piatti recuperati in piccoli negozi pieni di storie, vecchi bicchieri  di cristallo e di vetro lavorati  per ricordare la consistenza delle cose di un tempo.
Insomma, sono davvero tante le iniziative per questa nuova stagione.
Bisogna ricordare, però, che il Rari Nantes non è un circolo aperto all’esterno. Rimane un club privato riservato ai suoi soci ed amici dei soci.
Si accede solo per inviti e su selezione.
Prima di diventare, soci, però, esiste la possibilità di “testare” le iniziative del centro con una tessera prova trimestrale non rinnovabile con contributo di €20,00 al mese, in modo tale da poter sperimentare le opportunità del circolo ed allo stesso tempo cautelare chi è all’interno del centro.
I circolo napoletani sono importanti perché rappresentano anche uno spaccato della vita napoletana e sono l’occasione per fare nuove amicizie e conoscenze.
La terrazza del Circolo a pelo d’acqua e i salotti furono a lungo il palcoscenico di serate mondane e incontri memorabili: negli anni Cinquanta Fārūq I d’Egitto, che a Napoli trascorse parte del suo esilio, giocava qui le sue partite di poker, e anche il regista Vittorio De Sica.
Due mareggiate nel 1966 e nel 1977 distrussero la sede del Circolo disperdendo trofei e preziosi ricordi, ma oggi ritorna a nuova vita!