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Oggi parliamo di alcuni dei posti più belli in Italia, luoghi mozzafiato, caratteristici e unici nel loro genere dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che da molto tempo si impegna a salvaguardare e proteggere tutte quelle bellezze che meritano un occhio di riguardo, in modo tale da conservarsi nel miglior modo possibile e mantenere la propria bellezza.

L’Italia è la Nazione che conta il maggior numero di siti inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, 55 per l’esattezza, tra centri storici, parchi naturali, mare, montagna e siti archeologici.

Vediamo insieme quelli imperdibili.

Le Cinque Terre in Liguria

Le Cinque Terre, Porto Venere e le tre isole di Palmaria, Tino e Tinetto rappresentano come l’uomo è riuscito ad adeguarsi alla natura e ha costruito la propria dimora senza intaccare la bellezza del luogo e dell’ambiente.

Borghi storici e vigneti rinomati a livello internazionale.

Le Cinque Terre sono Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore, dei paesi marinari e agricoli, coloratissimi, semplici e affascinanti che si trovano all’interno dell’area protetta del Parco nazionale delle Cinque Terre.

Ne parlarono molti poeti di questo luogo strabiliante, come Montale che lo definì così: “Paesaggio roccioso e austero, asilo di pescatori e di contadini viventi a frusto a frusto su un lembo di spiaggia che in certi tratti va sempre più assottigliandosi, nuda e solenne cornice di una delle più primitive d’Italia. Monterosso, Vernazza, Corniglia, nidi di falchi e di gabbiani, Manarola e Riomaggiore sono, procedendo da ponente a levante, i nomi di pochi paesi o frazioni di paesi così asserragliati fra le rupi e il mare.” (Eugenio Montale, Fuori di casa)

5 terre vista
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L’altra località che fa parte del sito Patrimonio Unesco è Porto Venere, meta molto elegante e raffinata. È il perfetto connubio tra natura e architettura, possiede un porticciolo turistico, un’infinità colori che ricoprono le case e dei borghi bellissimi.

Davanti a Portovenere troviamo invece le isole di Palmaria, Tino e Tinetto, tutte e tre incluse nel Parco regionale di Portovenere.

Palmaria, la più grande e molto apprezzata da tutti coloro che visitano l’incantevole grotta Azzurra.

Le Cinque Terre offrono luoghi che tolgono il fiato, preziosi, che permettono di ammirare straordinarie viste sul mare.

Leggi anche: “Le Cinque Terre: alla scoperta dei cinque borghi della Riviera Ligure“.

cinque terre
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Villa d’Este a Tivoli nel Lazio

Villa d’Este si trova a pochi chilometri di distanza da Roma.

Fu realizzata per volere del cardinale Ippolito II d’Este, dal 1550 governatore di Tivoli.

Il cardinale, deluso per non aver vinto alle elezioni per la carica di pontefice, fece costruire questa villa con l’intento di far rivivere i fasti delle corti ferraresi, romane e francesi e soprattutto eguagliare la bellezza di Villa Adriana.

Rappresenta una delle più grandi tracce della cultura Rinascimentale oltre che di un esempio unico di giardini all’italiana del cinquecento per il suo progetto innovativo e i suoi elementi architettonici, che hanno poi influenzato quello di tutti i parchi europei.

Questa opera venne realizzata da Pirro Logorio, come abbiamo detto precedentemente su incarico del cardinale ferrarese Ippolito II d’Este.

Il complesso prende la forma di un quadrilatero e ricopre circa 4,5 ettari di terreno. La pianta della villa è irregolare perché bisognava incorporare nell’edificio delle parti del preesistente edificio monastico.

Il giardino di Villa d’Este si estende lungo pendii scoscesi, possiede una terrazza e cinque principali assi trasversali che terminano in una fontana.

Il giardino di fontane costituisce un capolavoro, sia per l’impianto idraulico, sia per la realizzazione dei molteplici giochi d’acqua presenti.

villa d'este tivoli
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La Ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina

La Ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina (conosciuta come “il trenino rosso del Bernina“) è una linea ferroviaria di montagna composta di più tratte, fra cui appunto quella dell’Albula e quella del Bernina, rappresenta un importante collegamento tra Svizzera e Italia, ma non solo, il “trenino rosso del Bernina” consiste in un viaggio all’insegna delle bellezze naturali d’impareggiabile splendore, un vero e proprio capolavoro ingegneristico, architettonico dato l’ambiente particolare che attraversa.

La ferrovia retica ha avuto un grande slancio turistico, oggi, questo particolare percorso è uno tra i più spettacolari al mondo, possiede paesaggi mozzafiato che solo chi ci va sa le emozioni che si provano.

Il capolinea è a Tirano, in Lombardia.

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la Ferrovia del Bernina, nasce nel 1910, complessivamente è lunga 61 km, passa attraverso 13 gallerie e incrocia 52 viadotti. È una delle tratte della trasversale alpina più alte d’Europa e una delle ferrovie, ad aderenza naturale, più ripide del mondo.

Almeno una volta nella vita bisogna salire sul “trenino rosso del Bernina” perché è davvero un’esperienza emozionante, immersi in paesaggi unici, profonde vallate e picchi innevati.

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I Trulli di Alberobello

I Trulli di Alberobello sono strettamente legati a un editto del Regno di Napoli che, nel XV secolo, pretendeva delle tasse molto salate sui nuovi insediamenti urbani.

I conti di Conversano, proprietari della zona dell’attuale Alberobello, fecero edificare il territorio senza utilizzare malta, un materiale che offre resistenza, in modo tale che le abitazioni risultassero precarie e di facile demolizione.

Queste abitazioni furono realizzate con una pietra bianca ricavata dalle rocce calcaree dell’altopiano delle Murge e sono giunte fino a noi attraversando secoli e secoli.

Oggi Alberobello è un centro turistico molto bello, formato appunto in gran parte da queste abitazioni chiamate trulli.

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I trulli consistono in tradizionali capanne con il tetto composto da lastre incastonate.

Hanno la caratteristica di avere una struttura rettangolare con il tetto conico che possiede un cono esterno in modo tale che il tetto sia impermeabile, costituito da lastre di pietra calcarea chiamate chianche o chiancarelle. I tetti a volte mostrano delle iscrizioni in cenere bianca, che hanno significato mitologico o religioso e finiscono con un pinnacolo, che aveva lo scopo di scacciare le influenze maligne o la sfortuna.

Leggi anche: “Week end in Puglia: Castellana, Alberobello e Fasano“.

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Il comune di San Gimignano in Toscana

San Gimignano sorge tra i colli della Val d’Elsa, immerso nelle magnifiche colline senesi, incorniciato da mura del ‘200 in un’atmosfera e in un ambiente medievale di grande fascino.

San gimignano vista
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Questo luogo è la vera e propria rappresentazione della Toscana che soprattutto i turisti amano, circondata da campi di grano, da vitigni e da antichi borghi.

Quella Toscana dove nasce il Chianti e della Val D’Orcia, della buona cucina e dei sapori inconfondibili oltre che autentici.

San Gimignano viene definita dall’UNESCO un “Capolavoro del genio creativo umano, porta la testimonianza unica di una civiltà del passato e l’eccezionale esempio di un complesso architettonico e paesaggistico, testimonianza di importanti tappe della storia umana.”

san gimignano centro storico
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il suo aspetto è rimasto praticamente intatto e la città rappresenta ancor oggi uno dei migliori esempi europei di organizzazione urbana dell’età comunale.

La caratteristica di questo luogo sono anche le strabilianti e inconfondibili torri che dominano tutto il paesaggio, ognuna delle torri ha una storia da raccontare.

san gimignano torri
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“[…] In un posto come questo ci si sente veramente nel cuore delle cose, e lontano dalla pista battuta. Affacciandomi ogni mattina ad una finestra gotica, mi sembra impossibile che il Medioevo sia tramontato.” (E.M. Forster, La città)

Questa frase è ciò che descrive meglio il centro storico di San Gimignano che conserva tutte le strutture tipiche della vita urbana: piazze e strade, case e palazzi, pozzi e fonti e che rappresenta una testimonianza della civiltà medievale.

Leggi anche: “San Gimignano: la cittadina Toscana che ti riporta nel Medioevo

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Voi ne avete altri da segnalare che vale assolutamente la pena vedere?