La settimana scorsa, ho abbandonato l’afa milanese per dirigermi nella verdeggiante Valtellina per un avvincente bike tour tra  Colico, Sondrio, Tirano, Ponte e Chiuro.

Sono stati tre giorni intensi di grandi avventure e scoperta del territorio.

Eh si, perchè spesso si associa alla Lombardia solo la grigia Milano, ma in realtà a nord di Milano, a poco meno di 2 ore di treno, la regione è ricca di laghi, colline e montagne verdi dove è possibile praticare numerosi sport outdoor.

Bike tour Valtellina

Uno dei più praticati è sicuramente la bicicletta.

In Valtellina, infatti, ci sono numerosi sentieri ciclabili: il sentiero Valtellina, il sentiero dei terrazzamenti ed il sentiero Valchiavenna, giusto per citarne alcuni, attraverso i quali si attraversano borghi medievali, campagne verdeggianti e si costeggia il fiume Adda per immergersi completamente nella natura.

Bike tour Valtellina

GIORNO 1: da Colico a Morbegno

Come anticipato, io sono partita martedi scorso da Milano con treno Trenord direzione Colico, avendo la possibilità di acquistare il biglietto combinato per tutto il periodo estivo “treno+bike” in convenzione con “Rent a Bike in Valtellina“.

Bike tour Valtellina

Arrivata a Colico, sono stata subito accolta con un caloroso pranzo valtellinese presso l’agriturismo Agrilù, struttura bike friendly nel cuore della riserva naturale Pian di Spagna, ossia un struttura nella quale è possibile noleggiare o posare la propria bici a noleggio, senza dover ritornare al punto di partenza.

Bike tour ValtellinaBike tour Valtellina

Dopo aver assaporato alcuni dei piatti tipici locali come la bresaola, due torte salate con verdure locali, un cestino con cetrioli, yogurt e timo, formaggi di ricotta e confettura di uva spina, insalata di farro con zucchine, pinoli e casera, hamburger con chemonin ed un buonissimo dolce, abbiamo iniziato il nostro tour in bicicletta attraverso il Sentiero Valtellina fino a Morbegno, accompagnati dalla guida di “Rent a bike in Valtellina”.

  Bike tour ValtellinaBike tour Valtellina

Abbiamo percorso circa 20 km attraverso le bellissime campagne valtellinesi, costeggiando in alcuni tratti il fiume Adda. Il sentiero in alcuni tratti è percorso anche da trattori ed auto, quindi consiglio di fare attenzione, mentre in altri tratti è più sterrato e principalmente ciclabile per potersi godere appieno la natura. Lungo il nostro percorso abbiamo incontrato mucche a pascolare, cicale ed intere famiglie di ciclisti, tra cui anche bambini piuttosto piccoli, a dimostrazione del fatto che il sentiero è piuttosto semplice anche per dei ciclisti alle prime esperienze.

Bike tour ValtellinaBike tour Valtellina

Infatti, il sentiero Valtellina percorso nel primo giorno di tour è stato quasi tutto pianeggiante, ma per chi non si sente sicuro delle proprie abilità ciclistiche, può ricorrere alle bici a pedalata assistita, che ho trovato molto utili per le salite dell’ultimo giorno.

Bike tour Valtellina Bike tour Valtellina Bike tour Valtellina

Arrivati a Morbegno, dopo un breve tour in bicicletta del centro storico, siamo entrati a visitare il bellissimo Palazzo Malacrida, un edificio nobiliare settecentesco, opera dell’architetto Pietro Snolari di Bolvedro. Come gran parte dei palazzi Valtellinesi, la facciata esterna è piuttosto sobria ma, appena varcata la soglia d’ingresso, l’interno è un vero spettacolo!

Morbegno Morbegno Morbegno

Nella sala d’ingresso presenta un imponente scalone con dipinta sulla volta la scena del “Ratto di Ganimede”, opera di Giovan Pietro Romegialli ed alcuni archi decorati davvero spettacolari.

Palazzo MalacridaPalazzo Malacrida

Al piano superiore il bellissimo salone d’onore decorato da prospettive architettoniche e trompe-l’oeil del quadraturista comasco Giuseppe Coduri, con 6 graziosi balconcini in stucco e il soffitto affrescato da Cesare Ligari nel 1761. Veniva usato come sala da ballo e gli affreschi sono così belli che sembrano quasi reali dando una prospettiva spettacolare a tutta la sala.

 Palazzo Malacrida Palazzo Malacrida

Finita la visita di Morbegno, ci siamo diretti con lo shuttle di Rent a Bike all’Hotel Retici Balzi, un wine hotel situato in mezzo ai vigneti di Poggiridenti, dove abbiamo pernottato. Un hotel davvero molto grazioso, sia per il bellissimo panorama sui vigneti sottostanti e le montagne di fronte, sia per l’arredamento davvero ben curato. Ogni camera aveva il nome di una bottiglia di vino e la porta con la bottiglia gigante. La mia camera era il Fay.

Hotel Retici Balzi Hotel Retici BalziHotel Retici Balzi

Dopo esserci rimessi in sesto dalla lunga pedalata, la sera siamo andati a cena al Ristorante Castel Grumello, un buonissimo ristorante situato ai piedi dell’omonimo castello medievale, che abbiamo visitato dopo cena.

bike tour in ValtellinaCastel Grumello

Si tratta di un castello del XIII secolo situato nel Comune di Montagna in Valtellina, costituito da due edifici separati, uniti da una cinta muraria ormai quasi totalmente scomparsa e sembra essere appartenuto al ghibellino Corrado de’ Piro. Oggi è in gestione dal FAI.

 Castel Grumello Castel Grumello Castel Grumellobike tour in Valtellina

GIORNO 2: da Albosaggia a Sondrio

Il giorno seguente il tempo, ahimè, non è stato clemente e quindi non siamo riusciti ad andare in bicicletta.

Avremmo dovuto percorrere circa 27km dalla sede di Valtel Bike ad Albosaggia attraversando la Via dei Terrazzamenti, con soste a Tresivio, Poggiridenti, Chiuro e ridiscesa a Sondrio Via Scarpatetti ma, appena arrivati ad Albosaggia, ha iniziato a piovere. Ci siamo riparati un pò al punto di ristoro “Naturalmente Golosa” sul Sentiero Valtellina che garantisce una piacevole sosta a tutti i ciclisti di passaggio lungo il sentiero in attesa che spiovesse.

Albosaggia bike tour Valtellina

Il proprietario del punto ristoro, un giovane ragazzo sui 30 anni, gestisce anche la “Fondazione Albosaggia” che si impegna dal punto di vista sociale, coinvolgendo ragazzi con disabilità nella creazione di eventi, attività ricreative e didattiche a stretto contatto col territorio.

Albosaggia Albosaggia

Purtroppo il tempo non è migliorato e, anche se a malincuore, abbiamo parcheggiato le nostre bici e ne abbiamo approfittato per visitare alcune realtà locali valtellinesi ed i borghi circostanti.

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Siamo andati prima nell’azienda agricola Franchetti, produttore di mele e succhi di mele biologiche made in Valtellina. L’azienda è gestita da due giovani fratelli che hanno avuto l’idea innovativa di portare in Valtellina la produzione di mele come in Trentino Alto Adige.

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Successivamente abbiamo fatto visita al signor Cleto del Forno a legna di Berola, il quale ci ha accolto nel suo panificio che produce prodotti di qualità ma in quantità ragionevoli, con le sue idee sane e radicate, segno di profonda appartenenza al territorio.

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Per poi concludere la mattinata all’Osteria Sole dove ho potuto finalmente provare i famosi pizzoccheri valtellinesi e gli “Sciatt” di formaggio e pastella di grano saraceno. Da leccarsi i baffi!

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Abbiamo sperato che il tempo migliorasse nel pomeriggio per poterci rimettere in sella alle nostre bici, ma nada. Siamo andati quindi alla scoperta dei piccoli borghi medievali Valtellinesi. Dall’Osteria ci siamo diretti a piedi vero il borgo di Ponte in Valtellina a 500 metri sul livello del mare, uno dei borgi più antichi e meglio conservati la cui caratteristica è la pietra grigia tipica che spicca attraverso le tegole centenarie.

bike tour Valtellina

bike tour in Valtellina

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Siamo poi andati a visitare il borgo di Chiuro cui caratteristica è la porta di San Giacomo e le finestre a sesto acuto che rappresentano  un collegamento con la cultura di Venezia e quella di Milano, la zona è certamente una valle alpina ma di passaggio tra le zone di cui in qualche modo ne conserva le tracce.

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Siamo poi passati per la Chiesa Santuario di Tresivio, una chiesa che contiene un’altra chiesa, così imponente che è impossibile non notarla. La sua forma spicca tra le montagne ed i paesini circostanti.

Tresivio

Tresivio Tresivio Tresivio Tresivio

Abbiamo chiuso il pomeriggio alla Cantina Marsetti per degustare i suoi buonissimi vini che vengono prodotti dal 1986 anche se la tradizione vinicola ha radici molto più lontane. Lo dimostrano le bottiglie impolverate datate 1917 ancora conservate, senza etichetta, nelle sue cantine e custodite gelosamente. La degustazione, invece, avviene in una sala apposita, interamente di design, molto bella e raffinata dove bere vino diventa un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.

Stanchi dalla tanta troppa acqua presa durante la giornata, ci siamo andati a rilassare un pò nella SPA dell’hotel prima di uscire per cena, per un’altra indimenticabile esperienza.

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La cena della seconda serata, infatti, è avvenuta nell’Agriturismo Via del Campo in Zona Castrione, un’azienda di montagna gestita da marito e moglie, posta sul versante retico della media Valtellina, a quasi 1000 m di quota, dove si produce tutto a km 0, dal pane al vino fino ai piatti che abbiamo avuto di gustare nel corso della buonissima cena.

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GIORNO 3: da Grosio a Tirano

Il terzo giorno ci siamo svegliati finalmente con il sole e con la voglia di fare tanti tanti km in bici. Ne abbiamo percorsi circa 17, tra salite e discese anche piuttosto impegnative, ma è stato davvero divertentissimo!

Parco delle incisioni rupestri di Grosio

Prima di iniziare la nostra pedalata, però, ci siamo diretti al Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio, una location davvero emozionante che ricorda tanto i paesaggi della Scozia. Qui si trova la più grande roccia incisa delle Alpi, la Rupe Magna di Grosio, dove si trovano delle incisioni rupestri (o petroglifi) scoperti dall’archeologo Davide Pace nel 1966, che risalgono a quattro fasi preistoriche principali, databili rispettivamente al IV-III millennio a.C. (Neolitico ed Età del Rame), al II millennio a.C. (Età del Bronzo), ai secoli XII-VIII a.C. ed infine ai secoli VIII-VI sec. a.C. (Età del Ferro) attraverso le quali è possibile risalire alla storia della Valtellina. Nella valle anche due castelli medievali.

Parco delle incisioni rupestri di Grosio Parco delle incisioni rupestri di Grosio Parco delle incisioni rupestri di Grosio Parco delle incisioni rupestri di Grosio  Parco delle incisioni rupestri di Grosio

Subito al di sopra della rupe arriviamo agli eleganti ed ampi resti del castello nuovo, eretto in epoca viscontea (secolo XIV), in un’area interessata, molti secoli prima, da un insediamento risalente all’Età del Ferro. Poco più in là troviamo le rovine del castello di S. Faustino, eretto fra X e XI secolo, dove spicca il campanile romanico della chiesa castellana.

Una location meravigliosa ed incredibile che ci ha portati indietro nel tempo.

Parco delle incisioni rupestri di Grosio Parco delle incisioni rupestri di Grosio Parco delle incisioni rupestri di Grosio Parco delle incisioni rupestri di Grosio

Sogniamo ancora un pò prima di ritornare ai giorni nostri e rimetterci in sella alle nostre bici lungo la Via dei Terrazzamenti, il percorso ciclopedonale lungo settanta km che, realizzato dal Distretto culturale della Valtellina ed inaugurato nel 2015, collega Morbegno a Tirano, la Bassa e la media Valle, ad una quota compresa tra i 300 ed i  700 metri, sulla mezza costa retica, la zona più tipica del paesaggio valtellinese, che si caratterizza per la presenza dei terrazzamenti vitati e di un patrimonio culturale di valore con numerose chiese.

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Ed è proprio salendo la via dei Terrazzamenti (con l’aiuto della pedalata assistita)  che siamo arrivati a Tirano e da lì fin sù alla chiesa di Santa Perpetua che durante il solstizio d’estate si illuina completamente attraverso una piccola finestra posizionata dietro l’altare centrale creando un effetto davvero aulico e mistico.

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La salita è stata davvero impegnativa, anche perchè avevo sbagliato marcia e, nonostante la pedalata assistita avevo avuto un pò di difficoltà, ma poi, vedere lo spettacolo di Tirano dall’altro, bellissima in mezzo alle montagne, il confine svizzero dall’altro lato e la piccola chiesetta del solstizio d’estate, mi ha ripagata di tutte le fatiche!

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Poi via, giù di corsa in discesa fino alla Cotrada Beltramelli, un ristorante e B&B diffuso realizzato dal recupero di una stalla e di un complesso di edifici ai piedi dei vigneti, nel rispetto della tradizione architettonica contadina seicentesca. Abbiamo pranzato lì, in questa location che mi ha catapultata nel seicento e dove mi avrebbe fatto piacere pernottare. La titolare ci ha mostrato le stanze, ristrutturate mantenendo intatti gli elementi settecenteschi e le stalle, raccontandoci che un pò di tempo fa un turista ha voluto dormire nella stalla sul fieno per vivere l’ebbrezza contadina.

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Anche qui ho mangiato davvero bene. Ovviamente immancabile la bresaola della Valtellina che qui chiamano “brisaola”.

Purtroppo il tour è giunto al termine e da Tirano ho preso il treno per Milano. La Valtellina mi ha però conquistata. Ci tornerò presto, per poter recuperare la giornata di pedalate persa ed approfittare della bellissima iniziativa “treno+bike” di Trenord!

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