Durante il mio week end a Reggio Emilia, ho assistito anche ad una bellissima mostra fotografica nella Galleria Parmeggiani durante la Notte Aperta dei Musei: “The wonder-house of Anna and Eve” di VIKTORIA SOROCHINSKI.
La mostra, allestita da Laura Serani, all’interno del progetto Immagini dalla Russia del “Festival della fotografia Europea”, esposta dal 3 maggio al 16 giugno alla Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia, rappresenta delle dolcissime e toccantissime foto di vita quotidiana di una madre ed una figlia, svela  i timori di una generazione che deve affrontare la crisi di una società in profonda trasformazione. 

A me hanno colpito tantissimo, forse proprio perchè tra le esposizioni di abiti d’epoca, oggetti e dipinti storici risalenti all’antica famiglia dei Parmeggiani, proprio non mi aspettavo di trovare al primo piano della galleria questa bellissima esposizione fotografica! E poi perchè quei loro occhi così espressivi, pieni di paure e timori, sembrava stessero bucando i quadri per entrarti dritto al cuore…..
Viktoria Sorochinski, di origini russe,  lascia l’Unione Sovietica con i suoi genitori nel 1990 a soli 11 anni. Dopo un periodo trascorso in Israele, prosegue gli studi di belle arti prima a Montreal e poi a New York, dove risiede attualmente. A Montreal, nel 2005, inizia a fotografare una bambina, Eve, che allora aveva tre anni, e sua madre Anna di 23 anni, anche loro di origini russe. Ancora oggi continua a portare avanti questo lavoro attento di osservazione e interpretazione sociologica, cogliendo i vari passaggi della crescita di Eve e del suo rapporto con Anna. 
 
 
 
 
Tema centrale delle sue foto, raccolte in un libro,  è l’infanzia con il suo corollario di fantasie e di paure e “l’apprendimento” della maternità. Viktoria ritrae il mondo fantastico di Eve e il rapporto complesso e intenso con la madre in una serie di scatti impeccabili, pervasi di inquietante magia.
Dietro la finzione, si percepisce una tensione reale, la fragilità di Anna e la determinazione di Eve.  
Viktoria Sorochinski svela, attraverso queste immagini perfette, dove nessun dettaglio è lasciato al caso e nulla viene offuscato dall’estetica delle immagini, i timori di una generazione che deve affrontare la crisi di una società in profonda trasformazione, i temi dell’esilio e della nostalgia, la ricerca di un’identità ed il profondo disagio che l’accompagna. 
Io sono rimasta davvero incantata davanti a queste immagini bellissime,  smarrendomi tra il reale ed il fantastico come in un gioco di specchi. 
Ho catturato alcune immagini, che a mio parere sono le più belle della mostra e voglio condividerle con voi per sapere se anche a voi fanno lo stesso effetto.