Se sogni di visitare Roma, ma vuoi evitare il caos cittadino ed i luoghi troppo inflazionati, c’è una Roma insolita, lenta, che puoi vivere fuori dai soliti circuiti turistici….camminando!

Roma, infatti, non è solo piazze affollate e monumenti iconici. Esiste una Roma nascosta, silenziosa, che si svela passo dopo passo, lungo sentieri immersi nella natura, tra borghi antichi e scorci sorprendenti.

Io sono appena tornata da un bellissimo viaggio itinerante, durante il quale ho percorso le ultime tappe di 3 cammini nei dintorni di Roma, che terminano in Piazza San Pietro, dove, in occasione del Giubileo, si può ritirare anche il Testimonium per aver attraversato la Porta Santa.

Un’esperienza a piedi che unisce bellezza, raccoglimento e scoperta. Ogni cammino è un piccolo viaggio nel tempo, e nel cuore, dove rallentare aiutare a riconnettersi con se stessi e con la natura.

Se hai voglia di rallentare e vivere la città in modo autentico, come ho fatto io, ecco tutti i dettagli sui tre itinerari.

Via Francigena del Sud: da Castel Gandolfo a Velletri

Abbiamo iniziato con la Via Francigena del Sud, il prolungamento del Cammino che avevo già fatto due mesi fa (trovi qui la mia esperienza degli ultimi 100km della Via Francigena da Viterbo a Roma).

Siamo partiti da Castel Gandolfo, a soli 40 minuti di treno regionale da Roma, un grazioso borgo dei Castelli Romani affacciato sul lago Albano, dove le acque scure e profonde riflettono il cielo e i colli intorno. E’ stato per anni antica residenza estiva di imperatori e papi. L’atmosfera qui è sospesa: il silenzio del lago, le cupole barocche, le viuzze curate ti accolgono come in un sogno d’altri tempi.

A Castel Gandolfo abbiamo pernottato all’Hotel Castelvecchio, un bellissimo hotel 4 stelle con affaccio diretto sul Lago di Albano.

Abbiamo fatto un breve tour della cittadina e mangiato nel ristorante Arte Vino cucina tipica romana, prima di iniziare l’indomani il cammino.

Il percorso della Via Francigena del sud è molto bello e immerso nel verde. Si attraversa il Parco dei Castelli Romani, un’area verde ricchissima di sentieri e testimonianze storiche, che costeggia il lago di Albano. Qui, i resti degli acquedotti romani emergono tra gli alberi, silenziosi guardiani di un passato grandioso.

Il cammino attraversa poi Nemi, conosciuto anche come il borgo delle fragole, adagiato su uno sperone roccioso che domina l’omonimo lago. Qui il tempo sembra essersi fermato. È d’obbligo una sosta per gustare una crostatina alla crema ricoperta di fragole fresche: piccole, profumate, dolci come un dono della terra.

Ci siamo poi fermati per pranzo in un’azienda vinicola, Colle di Maggio, dove abbiamo fatto un pranzo degustazione dei vini del territorio.

Dopo questa piccola pausa golosa, abbiamo proseguito poi il percorso fino a Velletri, un paese collinare dal cuore medievale, dove puoi respirare l’atmosfera autentica di una città ancora profondamente legata alle sue tradizioni. I suoi vicoli in salita, le chiese antiche e l’aria frizzante che arriva dai monti invitano al raccoglimento e alla gratitudine per il cammino fatto.

Il percorso continua poi fino a Terracina e, uscendo dal Lazio, fino a Santa Maria di Leuca, in Puglia.

Noi però ci siamo fermati a Velletri e da lì abbiamo raggiunto Roma, con un transfer privato, per percorrere poi l’indomani un altro cammino. E’ possibile però ritornare a Roma anche con il treno regionale.

Cammino di Francesco: dalla periferia romana al cuore sacro della città

Questo itinerario è un viaggio nell’anima di Roma, un percorso che parte da zone poco turistiche e arriva dritto al cuore della cristianità. Questo cammino, a differenza della Via Francigena, parte da Laverna e da Roma ed ha come punto di arrivo Assisi.

Noi anche in questo caso abbiamo percorso solo l’ultimo tratto fino a San Pietro.

Abbiamo preso la metropolitana da Roma Termini e ci siamo spostati in periferia scendendo alla fermata Conca d’Oro, nel quadrante nord-est della città. Da qui, il cammino si snoda lungo i quartieri della periferia romana, dove l’anima popolare e genuina si mescola alla memoria del cinema neorealista.

Percorrerlo è piuttosto semplice, perchè lungo il sentiero ci sono tantissime indicazioni e perdersi è davvero difficile.

Il percorso porta ad attraversare la ciclabile dell’Aniene, un lungo sentiero accompagnato dal suono dell’acqua e dal canto degli uccelli. Non è raro incontrare chi corre, chi passeggia, chi si ferma semplicemente a respirare. È un corridoio verde e poetico che ti accompagna dolcemente verso il centro città.

A un certo punto, la modernità ti sorprende: l’Auditorium Parco della Musica, con le sue forme futuristiche, si staglia tra il verde; poco più in là, il Museo MAXXI, cuore dell’arte contemporanea. È un passaggio quasi simbolico: dal passato al futuro, dalla spiritualità al pensiero.

Qui ci siamo fermati a mangiare a “Casa Peroni” un angolo ristoro proprio di fronte al museo, famoso per le sue pokè ma anche per gustosi piatti di pasta, rigorosamente da abbinare ad una birra Peroni.

Dopo pranzo abbiamo proseguito con il nostro percorso, questa volta lungo il Tevere, ma da una prospettiva diversa, insolita, più intima.

L’abbiamo infatti percorso dal basso, a filo d’acqua, dove il rumore dei clacson e del traffico cittadino hanno iniziato a svanire dietro la quiete dell’acqua e del suono dei gabbiani.

Proseguendo lungo il fiume Tevere, la città si fa più intima. Le voci si abbassano, il traffico scompare, e ti ritrovi a camminare in una Roma diversa, quasi segreta. L’arrivo a San Pietro avviene così, in silenzio, con la cupola che si avvicina passo dopo passo. È un momento forte, toccante. Scopri che a volte basta davvero allontanarsi un po’ dal rumore per riscoprire l’essenziale.

Arrivare a San Pietro è stato molto emozionante. Anche se c’ero stata appena due mesi fa, vedere avvicinarsi sempre più il Cupolone è un’emozione indescrivibile.

Qui ho attraversato di nuovo la Porta Santa (meglio farlo una volta in più che una in meno) e scoperto che al centro informazioni per il Giubileo, è possibile ritirare il Testimonium del Giubileo, stampato con il tuo nome, che attesta l’attraversamento della Porta Santa. Questo attestato può ritirarlo chiunque si rechi a Roma durante il Giubileo, anche senza aver fatto i cammini (che però consiglio di fare perchè sono bellissimi).

Via Francigena del Nord: natura selvaggia e panorami mozzafiato

La terza giornata l’abbiamo dedicata all’ultimo tratto della Via Francigena del nord, che avevo già percorso due mesi fa.

Questo cammino ha un’anima più selvaggia, quasi mistica. Si parte dalla storica Via Cassia, un tempo percorsa da mercanti e pellegrini, oggi ancora viva e vibrante. Poco dopo l’inizio si entra nella Riserva dell’Insugherata, uno dei tesori nascosti di Roma. E’ possibile raggiungere il punto di partenza in metropolitana, scendendo alla fermata Giustiniana e da lì iniziando il cammino.

Qui la natura si esprime in tutta la sua potenza: in primavera è un’esplosione di colori, con prati fioriti, profumi intensi, sentieri ombreggiati. È facile dimenticare di essere a pochi chilometri dal centro di una capitale europea.

La camminata qui è davvero bellissima, tra profumi di fiori e contatto con la natura.

terminato il tratto lungo il Parco dell’Insugherata, c’è un piccolo percorso da fare in città prima di proseguire attraverso un’altra piccola oasi verde del Comune di Roma: il Parco di Monte Mario, il punto più alto di Roma!

Salendo verso Monte Mario, il paesaggio cambia. L’aria si fa più sottile, il cielo più ampio. Ed è qui, su uno dei punti più alti della città, che accade qualcosa di magico: per la prima volta si intravede la cupola di San Pietro. I pellegrini di ieri e di oggi la chiamano “il primo sguardo”: un momento che emoziona, che commuove. E devo ammettere che ha emozionato molto anche me!

Abbiamo poi proseguito per Monte Ciocci, un altro bellissimo punto panoramico di Roma, che regala un altro punto di vista della città dall’altro. Roma si stende davanti a te come una distesa di tetti, campanili e cupole.

Qui ci siamo fermati per pranzo a “Il Casotto Bar Bistro” dove abbiamo preso un piatto del giorno prima di proseguire il cammino fino a San Pietro.

Anche l’ultimo tratto è molto bello. Siamo arrivati a San Pietro dal Retro, passando per l’ingresso della ferrovia del Papa che collega San Pietro a Roma Termini.

Poi giri l’angolo, e arrivi finalmente a Piazza San Pietro. È il coronamento di un viaggio dentro la città… e dentro di te.

Un Traguardo Speciale: Il Testimonium

Tutti e tre i cammini terminano nello stesso punto: la Basilica di San Pietro, simbolo universale di fede, arte e accoglienza. Qui, chi ha percorso almeno gli ultimi 100 km a piedi può richiedere il Testimonium, il certificato ufficiale del pellegrino. In occasione del Giubileo, ne è stato creato anche uno speciale, pensato per chi intraprende questi cammini come gesto di devozione o di ricerca interiore o che semplicemente attraversa la Porta Santa.

I percorsi descritti sono accessibili, ben segnalati, pianeggianti e percorribili anche in autonomia. Abbiamo camminato circa 20 km al giorno, raggiungendo ogni punto di partenza comodamente con i mezzi pubblici. È un’esperienza che chiunque può vivere, senza bisogno di essere un escursionista esperto.

Questi tre cammini sono molto più che semplici passeggiate: sono viaggi di scoperta, sono tempi lenti da dedicare a sé stessi, sono incontri con una Roma autentica, fatta di natura, arte, storia e silenzio. Se senti il bisogno di ritrovarti, di rallentare, di vedere Roma con occhi nuovi… non devi andare lontano. Ti basta iniziare a camminare e vedrai che non vorrai più smettere!

Tu hai mai percorso un cammino?

Per maggiori informazioni: https://camminiversoroma.it/