#mettiamocelointesta

Chi c’è dietro Travel Fashion Tips? Una blogger di professione con la passione per i viaggi e la moda, che ha avuto l’opportunità di studiare e scegliere cosa fare nella vita. Invece nel mondo ci sono ancora circa 4 milioni di bambini rifugiati che non hanno la possibilità di andare a scuola. Le più discriminate sono le bambine per le quali è ancora più arduo accedere all’istruzione, completare il corso di studi e per loro questo significa andare incontro a un futuro di sfruttamento, abusi e matrimoni precoci. Eppure, come tutti noi, anche loro sognano di diventare pilota, medico, veterinario, designer, insegnante… Se ci pensate è un dato davvero allarmante!

 

#mettiamocelointesta

Non amo definirmi influencer, anche se tanti pensano che lo sia. Secondo l’ironica definizione di Cargo (che potete leggere sul cartello che ho in mano) un influencer è un “blogger con tanti #friends spesso #foodaddict al limite del #foodporn e che non resiste alla #picoftheday perché la vita è tutto un #like”. Ovviamente la vita non è tutto un like e per fare la blogger di professione ho studiato scienze della comunicazione, SEO, social media, fotografia… tutto ciò mi ha permesso di scegliere cosa volessi fare nella vita. Io ho avuto l’opportunità di studiare e di scegliere liberamente cosa volessi fare nella vita ed ho scelto di fare la blogger, così come c’è chi sceglie di fare l’ingegnere, l’avvocato, il medico…invece queste bambine non hanno possibilità di scelta e si ritrovano spesso ad essere mogli e madri a soli 10 anni; oppure sole in un paese straniero, senza genitori, esposte al rischio di subire abusi e violenze sessuali; o ancora, sfruttate, costrette a raccogliere legna nelle ore serali, rischiando aggressioni potenzialmente fatali. Una bambina rifugiata non può scegliere, ma noi sì”, e se n’è parlato lunedi a Roma durante l’evento organizzato dall’UNHCR per lanciare la campagna “Mettiamocelo In Testa” e che ha visto la partecipazione di Cecilia Dazzi, Maria Chiara Giannetta e Francesco Pannofino.

 #mettiamocelointesta

Ed è per questo che appoggio la campagna di UNHCR Italia – Agenzia ONU per i Rifugiati per porre fine a tutto ciò. Bastano solo € 2,00 al 45588 per cambiare il loro futuro. € 2,00 per noi non sono niente ma per loro vuol dire avere un futuro diverso e migliore.

Un diritto negato che inoltre segna un gender gap nell’istruzione per le bambine rifugiate che, stando a quanto riportato da un recente studio della Banca Mondiale, determina anche un costo di 30 mila miliardi di dollari in termini di produttività e mancati guadagni.

Garantire istruzione e un futuro dignitoso alle bambine rifugiate e contrastare i rischi del loro mancato accesso all’istruzione sono gli obiettivi al centro della III edizione della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi, promossa dall’Agenzia Onu per i Rifugiati (UNHCR), “Mettiamocelo in testa”, che si può sostenere dal 27 gennaio al 17 febbraio 2019 con sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45588.

Secondo i dati del Rapporto dell’UNHCR Turn the Tide, solo il 61% dei bambini rifugiati frequenta la scuola primaria, rispetto al 92% dei bambini nel mondo. E con l’età, questo divario aumenta: alla scuola secondaria accede solo il 23% dei rifugiati rispetto all’84% dei bambini su scala globale; questa percentuale scende, infine, all’1% quando si parla di istruzione superiore (vs. il 37% dei ragazzi nel mondo). E per le bambine rifugiate la situazione è ancora più drammatica e allarmante: crescendo, devono affrontare una maggiore emarginazione e il divario di genere in età scolare aumenta, complici le convenzioni sociali e culturali (che fanno sì che i ragazzi abbiano priorità a scuola), le strutture inadeguate (come la mancanza di servizi igienici dedicati o forniture per il ciclo mestruale), oltre al fatto che i libri, le uniformi scolastiche e il viaggio per arrivare a scuola possono avere costi proibitivi per le famiglie.

#mettiamocelointesta

Secondo i dati Unesco, se tutte le ragazze potessero completare la scuola primaria, i matrimoni precoci si ridurrebbero del 14% (se terminassero la scuola secondaria anche del 64%); pure la mortalità infantile dovuta alla diarrea, alla malaria o alla polmonite decrescerebbe drasticamente (dell’8% con un’istruzione primaria e del 30% completando quella secondaria).

Servono inoltre più scuole per far spazio anche alle bambine rifugiate; maggiore protezione dalle molestie o aggressioni durante i viaggi per raggiungere la scuola; una lotta costante contro il bullismo e la violenza sessuale di genere nelle classi; incentivi alle famiglie rifugiate per permettere alle figlie di continuare a studiare; più insegnanti donne, che rendano le bambine più propense a frequentare la scuola; infine, dei doposcuola che possano fornire alle ragazze un arricchimento e migliorare il loro rendimento scolastico e la fiducia in se stesse.

#mettiamocelointesta

I fondi raccolti con la campagna #mettiamocelointesta andranno quindi a sostenere il progetto “Educate a child”, avviato dall’UNHCR nel 2012 in 12 paesi: Siria, Iran, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenya, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Ciad, Sudan. Nei primi 5 anni dall’avvio del progetto, nei 12 paesi coinvolti si è riusciti a garantire un’istruzione a 1 milione e 350 mila bambini; sono state costruite e ristrutturate 263 scuole; è stato garantito sostegno economico diretto a più di 104 mila bambini provenienti da famiglie vulnerabili; sono stati reclutati e formati 31.402 insegnati (ben 12.091 solo nello scorso anno). Dal 2012, a tutti i bambini rifugiati l’UNHCR ha distribuito circa 3.075.000 tra libri di testo e altri materiali didattici e 752.776 uniformi scolastiche; infine ha fornito sostegno a 8.233 bambini con disabilità, che altrimenti non avrebbero potuto frequentare la scuola.

#mettiamocelointesta

Che dite? Mi aiutate a supportare questa campagna?

Potete farlo dal 27 gennaio al 17 febbraio inviando un SMS da 2 euro al numero solidale 45588. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce e Tiscali. Sarà di 5 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TWT, Convergenze e PosteMobile, di 5 o 10 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45588 da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb, Vodafone e Tiscali.

Grazie!

*Campagna sociale senza scopo di lucro