
Dopo aver percorso gli ultimi 100km della Via Francigena, avevo voglia di fare un nuovo cammino, ma non uno qualsiasi, ma il Cammino di Santiago. Ne avevo sempre sentito tanto parlare, ma ancora non l’avevo mai fatto.
E così, quando mi è arrivato l’invito da parte dell’ente del turismo delle Asturie, non ci ho pensato due volte.
Ho attraversato ben 6 tappe de il Cammino Primitivo, il primo itinerario storico che conduce a Santiago de Compostela, il cammino più autentico e naturalistico tra i diversi cammini che conducono a Santiago. In soli 4 giorni ho vissuto un’esperienza indimenticabile, attraversando paesaggi mozzafiato, borghi autentici e scoprendo la vera essenza delle Asturie.
Il Cammino di Santiago non è solo un itinerario culturale. È un’esperienza che cambia dentro.
Chi l’ha vissuto lo sa: ogni volta è diverso, unico, irripetibile. Chi non l’ha ancora fatto, lo sogna. Perché il Cammino ha un potere misterioso: quello di far vibrare l’anima in modo saggio ed equilibrato, di risvegliare qualcosa che resta per sempre.
Le Asturie hanno l’onore di essere la culla e l’origine di questo grande itinerario spirituale e culturale, e non è un caso che proprio qui, in questa terra verde e antica, il Cammino Primitivo sia stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2015.
In questo articolo ti racconto la mia esperienza in 4 giorni di cammino, ma anche la storia, le curiosità e le meraviglie che rendono la Via Primitiva un viaggio fuori dal tempo.
Il Cammino Primitivo: la prima via verso Santiago
Il Cammino Primitivo è la più antica via di pellegrinaggio verso Santiago de Compostela. È chiamato così perché è stato il primo percorso ufficiale a condurre al santuario dell’apostolo Giacomo.
Risale al IX secolo, quando re Alfonso II delle Asturie fu il primo pellegrino a percorrerlo da Oviedo fino al santuario di Santiago, dopo la scoperta della tomba dell’apostolo Giacomo.

Parte da Oviedo (Uviéu), capitale delle Asturie, e si snoda per circa 170 km fino a Grandas de Salime, attraversando 7 tappe immerse nella natura, nella storia e nell’arte preromanica.
Camminare su questa via è come percorrere le origini del mondo giacobeo: ogni passo profuma di Medioevo, di fede, di leggende e di cultura.
È un itinerario che ti avvolge con il suo fascino antico e la sua autenticità, con paesaggi che alternano foreste, vallate e montagne.
E’ stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2015.

Rispetto al più famoso Cammino Francese, il Cammino Primitivo è meno battuto, più autentico e immerso nella natura. Si sviluppa per circa 320 km, attraversando le montagne e i paesaggi verdi delle Asturie, con tratti impegnativi ma ricchi di bellezza.
Io non ho percorso l’intero itinerario, ma un assaggio di 6 tappe… che mi hanno regalato un concentrato di emozioni!

Alfonso II, il primo pellegrino della storia
Tutto ebbe inizio nel IX secolo, in un’Europa in fermento.
Nel piccolo regno delle Asturie regnava Alfonso II il Casto, una figura tanto spirituale quanto visionaria. Fu lui, secondo la tradizione, a dare vita al Cammino di Santiago, dopo aver ricevuto la notizia del ritrovamento della tomba dell’apostolo Giacomo in Galizia.
Alfonso II partì da Oviedo e raggiunse Santiago, diventando così il primo pellegrino della storia.
Ancora oggi la sua presenza accompagna simbolicamente ogni pellegrino del Cammino Primitivo.
A Oviedo, davanti alla Cattedrale di San Salvador, una statua lo ricorda. È da lì che anche io ho iniziato il mio cammino, proprio come lui più di mille anni fa.

L’origine del pellegrinaggio: unire l’Europa attraverso la fede
Il Cammino di Santiago nacque come una strategia spirituale e pacifica per unire l’Europa cristiana medievale attorno a un’utopia comune: il pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo.
Il nome “Compostela” deriva da campus stellae, “campo di stelle”, e il cammino rappresentava la ricerca del divino, del mistero, della fine del mondo conosciuto (finis terrae).

Un detto antico ancora oggi riecheggia lungo il Cammino:
“Chi va da Giacomo e non dal Salvatore, visita il servo e non il Signore.”
Una frase che ci ricorda quanto sia importante passare per Oviedo, visitare il Salvatore nella Cattedrale di San Salvador e ammirare le reliquie custodite nella Camera Santa, tra cui la celebre Sindone e le croci degli Angeli e della Vittoria.

Ma vediamo nel dettaglio il mio itinerario.
Giorno 1: Oviedo
Sono partita da Roma con volo diretto Ryanair per Oviedo. Li ho pernottato all’Hotel AC Forum Oviedo proprio di fronte alla Stazione centrale.
Nel primo pomeriggio nelle Asturie ne ho approfittato per fare un giro per Oviedo ed iniziare ad assaporare l’aria spagnola.

Ho scoperto che il centro storico è pieno di statue di design e c’è anche una delle uniche due statue al mondo di Mafalda (l’altra è a Buenos Aires).

Giorno 2 – Da Oviedo a Grado fino a Salas
La mattina seguente è iniziato il cammino. Sono partita dalla Cattedrale di San Salvador di Oviedo, punto di inizio ufficiale del Cammino Primitivo. La cattedrale è essa stessa un luogo di pellegrinaggio, a tappe. Al suo interno, infatti, si trovano molte reliquie importanti. Iniziamo dall’altare barocco tutto in oro con molte scene della vita di Cristo. c’è poi il sudario originale di Cristo, la giara del vino usata durante le nozze di Cana e la statua de “Il Salvador” che augura Buen Camino a tutti i pellegrini, che prima di intraprendere il cammino, toccano i piedi come buon auspicio.

Affianco alla cattedrale troviamo il monumento ad Alfonso II “Il Casto”, un omaggio al re che fu il primo pellegrino del Cammino di Santiago e promosse la costruzione della prima cattedrale.
Dopo aver visitato la cattedrale di Oviedo, abbiamo fatto una tappa dolce con il Cabayon, un dolce tipico di Oviedo a base di pasta di mandorle, proprio nella pasticceria storica in cui è stato ideato.

E poi ci siamo messi in cammino, attraversando boschi e campagne verdi, tra cavalli, tori e mucche, è stata un vera full immersion nella campagna asturiana.
Il tragitto è sempre stato ben segnalato con le conchiglie gialle (simbolo del Cammino di Santiago) o frecce gialle. In questo modo, chiunque può seguirlo anche senza mappe o app.
Lungo il percorso ho incontrato anche i caratteristici hórreos, i tradizionali granai sopraelevati in legno e pietra, tipici delle Asturie.


Arrivati a Grado, ci siamo fermati per pranzo al ristorante Ristorante Pepe el Bueno un ristorante tipico dove ho provato il “Pote de Berzas” un zuppa di verdure tipica asturiana un piatto a base di cavoli (berzas), fagioli (fabes), patate e diversi tipi di carne come saguinaccio (morcilla), chorizo e pancetta. davvero buono e sostanzioso, perfetto per rimettersi in carica per proseguire il cammino.

Molti ristoranti hanno il menu pellegrino, un menu fisso con due piatti, bevande e dolce ad un prezzo scontato proprio per i pellegrini.
Dopo pranzo ci siamo rimessi in cammino direzione Salas, attraversando un bosco bellissimo!

Lungo il cammino abbiamo anche timbrato la credenziale del pellegrino. Per rendere valido il pellegrinaggio, bisogna apporre due timbri al giorno. I timbri possono essere messi nelle chiese, negli uffici postali, negli hotel o nei ristoranti convenzionati.

L’arrivo a Salas è stato dolcissimo: un borgo medievale pittoresco, con le sue case in pietra e le stradine tranquille, perfetto per riposare e immergersi nell’atmosfera del cammino.
Qui abbiamo dormito all’interno di un castello, nell’Hotel Castillo Valdes Salas , molto suggestivo.

La sera invece abbiamo cenato a Casa Sueno, un bellissimo luogo ricco di storia (che ha anche le camerate letto per i pellegrini) dove ho provato la sidra (la bevanda tipica delle Asturie) e il cachopo, una sorta di cordon bleau impanato composto da due filetti di vitello asturiano, solitamente serviti con prosciutto Serrano e formaggio asturiano fuso.
Eh si, questo viaggio è stato anche un’immersione nel gusto e nei sapori delle Asturie.

Giorno 3 – Da Salas a Tineo
La seconda giornata di cammino è stata più impegnativa, ma anche una delle più affascinanti.
Anche questa volta, prima di metterci in cammino, abbiamo fatto una pausa dolce con il Carajitos, un dolce locale a base di mandorle nel bar “El Carajitos del Professor”, poi breve visita di Salas e via, verso la prossima meta.

Il sentiero si snoda tra salite ripide, cascate e una foresta di laurisilva che sembra uscita da una fiaba.
Arrivare a Tineo è stato un premio meritato: un villaggio accogliente, con piazze tranquille e bar perfetti per condividere un pasto con altri pellegrini.

A Tineo ho respirato la vera atmosfera del pellegrinaggio. Qui si trova il Monastero di Santa María la Real de Obona, un tempo centro di conoscenza e spiritualità medievale, dove ho apposto il mio timbro.
Qui abbiamo pernottato all’ Hotel Palacio de Merás, che ha sia camere di albergo che camerate per i pellegrini, in modo tale che chi vuole può scegliere anche la comodità.
Abbiamo cenato al ristorante dell’Hotel, che prevede menu pellegrino.

Giorno 4 – Da Tineo a Pola de Allande
Questa è stata forse la mia tappa preferita. Il percorso si sviluppa in un bosco verdissimo, dove ogni passo è accompagnato dal profumo della natura. Man mano che salivo, le montagne asturiane si allontanavano, avvolte da nuvole basse: uno spettacolo quasi mistico.
L’uscita da Tineo è stata magica: man mano che camminavamo abbiamo attraversato un bellissimo bosco immerso nel verde mentre vedevamo allontanarsi le montagne ricoperte dalie nuvole: vera magia!

Prima di arrivare a Pola de Allande, abbiamo fatto una tappa al monastero abbandonato di Obona, davvero bellissimo! Lì vicino c’è un bar vintage dove abbiamo apposto il nostro timbro.

Arrivati a Pola de Allande, ci siamo fermati a mangiare un Pote de Berzas al ristorante Allandesa.
Pola de Allande è una piccola perla, circondata da paesaggi montani e perfetta per rigenerarsi prima dell’ultima tappa.
Qui ho pernottato presso l’hotel Lozano.

Giorno 5 – Da Pola de Allande a Grandas de Salime
L’ultima tappa è stata la più dura, ma anche la più emozionante. Il percorso, chiamato “Del Oro a Las Estrellas”, attraversa montagne con salite ripide e paesaggi spettacolari. Sembrava davvero di camminare dentro un film.
L’arrivo alla diga di Grandas de Salime è stato incredibile: uno scenario imponente, incorniciato dalla natura selvaggia. Una conclusione perfetta per questi quattro giorni intensi.

Ci siamo fermati per pranzo a Grandas de Salime, dove ho provato la zuppa di verdinas de marisco, una raffinata fusione di fagioli verdina e frutti di mare in un saporito fumetto di pesce. Molto buona.

Il nostro cammino è terminato qui. A Grandas de Salime c’era ad attenderci il nostro van, che ci ha fatto da servizio trasporto bagagli per tutto il viaggio che ci ha portato prima a Cudillero, un grazioso borco di pescatori direttamente sull’oceano dove ci siamo fermati per una cena a base di pescado del dia, sidra e tarta de la abuela (torta della nonna), prima di portarci in aeroporto, dove abbiamo pernottato all’hotel dell’aeroporto.
Da lì l’indomani mattina avevamo il volo diretto per Roma.

Consigli pratici per il Cammino Primitivo
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Credenziale del pellegrino: ricordati di timbrare la tua credenziale in ogni tappa. Puoi farlo in chiese, municipi, hotel, ristoranti o uffici postali. È il tuo passaporto di viaggio e il ricordo più prezioso.

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Difficoltà: il Cammino Primitivo è più impegnativo rispetto ad altri percorsi di Santiago, con molte salite e discese. Porta scarpe comode e preparati fisicamente.
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Gastronomia locale: non perderti la fabada asturiana (uno stufato di fagioli tipico), il cachopo (una grande cotoletta ripiena di prosciutto e formaggio), i formaggi delle Asturie e soprattutto la sidra asturiana, servita nel tradizionale rito del “escanciado”.
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Attrezzatura: uno zaino leggero con borraccia, impermeabile e bastoncini da trekking ti renderanno il cammino più semplice.
- Trasporto bagagli: per camminare più leggeri, c’è la possibilità di usufruire del servizio trasporto bagagli (come abbiamo fatto noi), in modo tale da avere uno zainetto piccolo con l’occorrente giornaliero e trovare la valigia direttamente alla tappa successiva. Noi avevamo un transfer privato, ma esiste il servizio del “taxi camino” di cui usufruiscono molti pellegrini.

- Assicurazione Viaggio: come per ogni viaggio, non dimenticare di stipulare un’assicurazione viaggio che ti tuteli in caso di imprevisti o infortuni. Io ho l’assicurazione annuale con Heymondo copertura mondo e mi trovo molto bene. Per i miei lettori, sconto del 10% sull’assicurazione viaggio singola o annuale. Richiedi qui un preventivo con lo sconto già applicato.
Il Cammino Primitivo a tavola: una via di sapori
Camminare nelle Asturie significa anche viaggiare attraverso la cucina.
Ogni tappa regala un piatto tipico, un profumo, un ricordo.
Da Oviedo, con la celebre fabada asturiana, il pote e la sidra versata a mano, fino a Tineo, dove ho scoperto il Chosco, un salume affumicato delizioso.
A Salas, ho assaggiato i famosi carajitos, biscotti alle nocciole, mentre a Pola de Allande non puoi perdere il cavolo ripieno di uno dei ristoranti più rinomati.
A Grandas de Salime, infine, ho brindato con un bicchiere di vino di Cangas, celebrando la fine (o forse l’inizio) di un cammino che sa di amicizia, natura e gratitudine.

Il prossimo passo: Santiago!
Questi quattro giorni sul Cammino Primitivo mi hanno regalato natura incontaminata, incontri speciali e momenti di pura meraviglia.
Il prossimo obiettivo? Arrivare a Santiago de Compostela e vivere l’esperienza completa del pellegrinaggio.
E tu? Hai mai percorso il Cammino di Santiago? Se sì, quale tratta hai scelto?







