La Gaiola

Bisogna affrontare la vita con un po’ di magia, e non c’è nulla di più magico del riflesso del sole sul mare, quando l’acqua è cristallina e riesci a vedere ad occhio nudo anche il fondale.

Durante le vacanze di Natale mi sono recata una mattina in uno dei miei luoghi preferiti, nonchè uno dei posti più suggestivi di Napoli, la riserva protetta della Gaiola a Posillipo, dove durante la mia adolescenza ero solita andare a mare in primavera ed estate.

Quando sono arrivata lì la mattina del 5 gennaio, sembrava essere stato allestito un tappeto di stelle solo per me per farmi raggiungere i due scoglioni in mezzo al mare.

La Gaiola

Un pò come se la Gaiola avesse voluto dirmi un “bentornata”.

Forse proprio per questo è uno dei miei luoghi preferiti di Napoli, nonostante pare sia avvolta dalla maledizione del Mago Virgilio e nelle cui acque ci siano resti delle sue pozioni. Arrivarci non è facile. La si può raggiungere o via mare oppure con uno scarpinetto di circa 1 ora che prevede prima un sentiero asfaltato e poi oltre 100 scalini. Ma la pace e la magia che si respira qui è impareggiabile. In questa zona è bello anche fare immersioni, perché c’è il parco sommerso della Gaiola con un fondale unico, che vi farà sembrare di essere entrati nel film Aquaman (a proposito, l’avete visto?).

Ma qual è la maledizione che si dice aleggi intorno all’isolotto della Gaiola?

Per chi non lo sapesse, la Gaiola è una delle isole minori di Napoli, si trova proprio di fronte alla famosissima Posillipo nel cuore del “Parco sommerso di Gaiola”, un’area marina protetta che si estende su una superficie di 41,6 ettari dal pittoresco borgo di Marechiaro sino alla splendida Baia di Trentaremi. Un’isola i cui misteri hanno radici agli inizi del XIX secolo, quando era abitata dal vecchio Publio Vedio Pollione, un uomo misterioso, di cui si narra che allevasse le murene in vasche scavate nel tufo ed alle quali dava in pasto, di tanto in tanto, qualche suo schiavo particolarmente maldestro. Tutto ciò ha contribuito a rafforzare i miti negativi su questo luogo.

Si dice, infatti, che la Gaiola sia circondata da una maledizione legata al Mago Virgilio, il cui maleficio sarebbe diretto verso chiunque permanga per troppo tempo sull’isola, portando presagi di morte improvvisa ed eventi nefasti.

Fino al XIX secolo, accanto all’isola della Gaiola, era ben visibile un edificio romano semisommerso chiamato la Scuola di Virgilio, dove il vate insegnava arti magiche.

Alcuni pensano che lo specchio d’acqua intorno all’isola sia stato inquinato proprio dai resti delle pozioni create lì dal potente mago. Fatto sta, che all’isola sono collegati numerosi eventi davvero inquietanti.

La Gaiola

Il primo proprietario nonché costruttore della villa, Luigi de Negri, aveva una Società della Pescicoltura, con sede sull’isola, che andò in rovina in breve tempo.

Pochi anni dopo, il Capitano Gaspare Albenga, per far ammirare la costa alla marchesa Boccardi Doria, fece incagliare il suo vascello sulla secca della Cavallara, proprio in prossimità della Gaiola.

Fu la volta, poi di Hans Praun e Otto Grumbach, proprietari della villa negli anni ’20, che si tolsero la vita uno dopo l’altro, in seguito alla scomparsa in mare di Elena Von Parish, loro ospite, che cadde dalla teleferica che collegava l’isola alla terra ferma, e non fu mai più ritrovata.

Il proprietario successivo, Maurice Sandoz, finì in una clinica psichiatrica dove si suicidò convinto di essere finito in bancarotta.

La Gaiola

Negli anni ’60 la villa passò nelle mani del barone tedesco Paul Karl Langheim, che la trasformò in un logo mondano, ma anch’egli finì rapidamente sul lastrico.

La villa fu allora acquistata da Giovanni Agnelli, noto anche per aver subito numerosi lutti in famiglia, ma ci andò di rado e la rivendette quasi subito ad un altro miliardario, Paul Getty, magnate del petrolio. A lui filò tutto liscio fino al 1973, quando la ‘ndrangheta rapì il figlio, gli amputò un orecchio e chiese un riscatto di 17 milioni di dollari.

La Gaiola

Ma non è finita qui.

Nel 1978 l’isola passò a Gianpasquale Grappone, detto Ninì, il miliardario fondatore del Loyd Centauro. Ma in pochi anni il suo impero si sfaldò e finì in galera per bancarotta. Il giorno in cui la villa fu messa all’asta, per un evento fortuito, la moglie Pasqualina Ortomeno morì in un incidente stradale.

7 morti come i 7 peccati capitali ed i giorni che compongono le fasi lunari. Un caso?

Da allora la proprietà dell’isola è passata nelle mani della Regione Campania e per ora la maledizione tace, ma chiunque conosca la storia dell’ultimo secolo, non nuota con serenità verso il meraviglioso isolotto, considerandolo “jellato”.

Sarà vero? Chissà! Ad ogni modo, resta comunque uno dei luoghi più suggestivi di Napoli!

Se questa storia ti ha incuriosito, leggi anche il mio “tour in 12 tappe nella Napoli esoterica

P.S. Nelle mie foto indosso una gonna Camomilla Italia

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