Ero già rimasta affascinata dalla Slovenia a febbraio ma ora che ci sono ritornata a novembre, il mio amore per questa terra è stato confermato. Sono ritornata in posti che mi avevano colpito particolarmente come Bled e Celjie, ma ho scoperto anche nuovi paesini e paesaggi davvero incredibili.

Uno di questi è Olimje, un piccolo paese con una grande chiesa ed un monastero, situata vicino al fiume Sotla, sotto il monte Rudnica, non lontano dalla strada principale che collega la regione di Obsotelje con le altre città della Slovenia. E’ facilmente raggiungibile dalle bellissime Terme Olimia, di cui vi ho già parlato, e proprio per questo motivo ogni anno molti turisti locali e stranieri, che soggiornano presso le Terme Olimia o Rogaška Slatina, nonché escursionisti e pellegrini, vengono a visitare questo posto nelle vicinanze dove la chiesa barocca con il monastero lascia a bocca aperta. 

Olimje Slovenia

Il monastero è attualmente adibito a convento ed abitato e gestito dai Frati Minori Conventuali di S. Francesco d’Assisi. Molti percepiscono Olimje come un tranquillo rifugio in mezzo ad un mondo sempre più frenetico. I religiosi trovano la pace in preghiera silenziosa davanti al quadro della Madonna, gli amanti della natura stanno seduti sulle panchine al di fuori del monastero e lasciano che la bellezza della natura, la creazione di Dio, parli loro. I malati si fermano tra le erbe medicinali per cercare quelle giuste mentre i bambini stanno attorno al bacino e guardano i pesci nuotare. Molti altri si fermano per una chiacchierata con uno dei frati, e spesso è lì che le loro anime trovano un po’ di pace.

 

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Insomma, un luogo che sembra quasi paradisiaco. E non vi nego che anche a me ha trasmesso questa bellissima pace quando sono arrivata. Fuori al monastero (che sembra un castello), era allestito un mercatino locale con tanto di musicisti e mi sono sentita quasi proiettata nel medioevo.

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Del resto, Olimje è stata menzionata per la prima volta da fonti storiche nel 1208. E’ famosa per il santuario di Maria Assunta, per l’antico castello trasformato in monastero e per una delle più antiche farmacie d’Europa.

Il castello sorgeva in questo posto già nel XI secolo ed apparteneva ai conti Pilstein. Nei secoli cambiò più volte il proprietario. Nel 1550 il conte Tattenbach diede al castello un volto rinascimentale.

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Nel 1658 il protonotario Ivan Zakmardy di Zagabria lo comprò e nel 1663 lo donò ai monaci Paolini di Lepoglava che rimasero qui 1120 anni, trasformando il castello in monastero e lasciando sul posto impronte profonde: una chiesa magnifica, il monastero, con la farmacia affrescata nel 1782 e i dintorni ben coltivati. L’imperatore austriaco Giuseppe II lo soppresse ed i monaci si trasferirono in altri monasteri della Croazia.

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Nel 1785 fu fondata la parrocchia Olinje che oggi conta circa 500 anime mentre nel 1805 i conti Attems comprarono l’ex monastero dei Paolini e ne rimasero proprietari fino alla fine della seconda guerra mondiale (1945) quando fu nazionalizzato e divenne bene comune.

Olimje Slovenia Olimje Slovenia Olimje Slovenia

La chiesa al suo interno fu costruita nel 1665 in stile barocco dai monaci Paolini. Nel presbiterio si trova l’imponente altare a tre piani dedicato alla beata Vergine Assunta ed è uno dei più grandi altari della Slovenia.

Olimje Slovenia

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I monaci Paolini non si occuparono solo della costruzione della chiesa, ma anche di scienza medica. Il loro Ordine esigeva che ogni monastero avesse anche una camera per i monaci malati ed una farmacia con medicine. I nostri antenati dicevano spesso che in natura, per ogni malanno, cresce sempre da qualche parte un fiorellino medicamentoso. perciò non rifiutavano la saggezza di chi raccoglieva piante medicinali e ne facevano largo uso per mantenersi in buona salute.

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Ed è così che nel pianterreno della torre rotonda sinistra ancora oggi è possibile ammirare la farmacia più antica conservata in Europa, dopo Parigi e Dubrovnik. Anche se la sua attrezzatura è andata perduta, sono rimasti gli affreschi del Lerchinger del 1780 che rappresentano medici famosi dell’antichità e temi biblici, dalla creazione del mondo a Cristo, guaritore delle nostre anime e dei nostri corpi, ed o santi Cosma e Damiano, protettori dei medici mentre dal soffitto Dio padre osserva il mondo.

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I padri Paolini non godettero però a lungo della farmacia perchè nel 1782 furoni cacciati dall’imperatore Giuseppe II. I frati minori dell’ordine dei Francescani hanno però rinnovato la celebre tradizione erboristica di Olimje.

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Davanti al convento c’è un orto di piante medicinali cinto da un sentiero di aiuole, con più di cento esemplari di erbe medicinali. Accanto ad ognuna c’è una targhetta esplicativa, con il nome sloveno e latino, indicante quale parte della pianta viene usata per scopi terapeutici e per curare quali malattie.

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Proseguendo lungo il sentiero, un pò più avanti, c’è la fabbrica del cioccolato Syncerus dove avviene la principale produzione di cioccolato della Slovenia. Il lavoro è fatto a mano, e ogni prodotto – barretta di cioccolato, praline, tartufi, griotte, cioccolato ricoperto di frutta, o confetto – è gestita almeno quattro volte. Innanzitutto, quando il cioccolato viene versato. In secondo luogo, quando il cioccolato si indurisce e inseriscono il kernel. In terzo luogo, quando il cioccolato è chiuso, e il quarto, quando decorare esso. Lavora con cioccolato è molto impegnativo e richiede pazienza eccezionale per ottenere il prodotto finale.

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Prima di allontanarci, ci siamo poi fermati a bere un buonissimo the alla teheria proprio di fronte al monastero: Pod grebenom, dove era possibile scegliere tra gusti diversi, tutti buonissimi.

Olimje Slovenia

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Salutato il monastero, ci siamo diretti verso Jelenov Greben, di cui vi parlerò in un altro post.

Anna