Il dandismo o movimento dandy fu un movimento culturale inglese diffusosi alla fine del XIX secolo. Era una dottrina dell’eleganza, della finezza e dell’originalità che si legava principalmente al linguaggio e all’abbigliamento, riassumibile come il “vivere la vita come fosse un’opera d’arte”.
Tratti caratteristici del Dandy erano la ricerca di eleganza e perfezione non solo nel vestire, ma anche negli atteggiamenti e nei gusti personali, la consapevolezza di una certa superiorità intellettuale, la ricercatezza e l’originalità per distinguersi dalle masse borghesi e la volontà di ribellarsi alle regole della società benpensante dell’epoca.


Si ritiene che il dandismo sia nato per l’assunzione di caratteristiche osservate nelle donne da uomini dotati di maggiore sensibilità, da non associarsi all’androginia, come è accaduto spesso in passato.

Grandi esponenti dandy, tra gli inglesi furono Oscar Wilde che rappresenta il dandismo della Decadenza, fastoso e piuttosto eccentrico, rivoluzionario nei confronti del potere borghese vittoriano, tema sviluppato particolarmente nel suo romanzo “Il ritratto di Dorian Gray“; Jean Cocteau che visse l’ultimo periodo dantistica, in cui dopo gli orrori delle guerre mondiali, il dandy depone le temporanee armi della fastosità decadente per tornare a più discreti e raffinati abiti, passando inosservato tra la folla e nell’incontrare altri dandies, nel riconoscersi si levano il cappello come forma di saluto. In terra francese, dove il dandismo fu lievemente condizionato dal romanticismo, secondo Baudelaire “il dandy dovrebbe aspirare ad essere ininterrotamente sublime. Dovrebbe vivere e dormire davanti ad uno specchio” e affascina i contemporanei con abiti rigorosamente neri, larghi papillon scuri e scandalosi panciotti scarlatti.

 

 

Ma ci sono state negli anni anche molte donne dandy. Durante gli inizi del ‘900 Bette Davis e Marlene Dietrich diverrano gli stereotipi della donna fatale e in particolar modo la Dietrich, che vestita da uomo con giacca e cravatta, capelli corti, seno piatto e molti sigari, sarà l’icona classica della donna dominatrice tanto da ispirare una moda femminile tipica degli anni ’10 e ’20 detta maschietta e assecondando così tutte quelle donne desiderose di rivalsa e ansiose di staccarsi dagli stereotipi ottocenteschi. Un’attrice unica che ha saputo reinterpretare in chiave femminile lo stile androgino è Diane Keaton.
La donna dandy moderna condivide molto dello stile maschile del passato, senza costituirne un clone. Si connota per peculiarità del suo genere e aderenti alla società contemporanea, come fu il fenomeno stesso figlio del suo contesto storico.
L’eleganza, il dettaglio come punto di forza, l’essere démodé, il calpestare le convezioni sociali, l’individualismo ironico che tende alla creazione di un Io unico e inimitabile e il suo stretto legame al mondo della cultura, sono tra le caratteristiche che conserva del dandismo ottocentesco. Ma è molto di più.
Io ho voluto interpretare lo stile dandy in questo mio outfit, indossando un pantalone sigaretta, una camicetta di chiffon sblusata ed un colletto gioiello realizzato a mano in pizzo e perle di Fato Creazioni.
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